gelato – Æolia http://blog.aeolia.com Ristorante in Costozza Fri, 08 Apr 2016 15:08:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://i0.wp.com/blog.aeolia.com/wp-content/uploads/2015/10/cropped-logo-aeolia-color.gif?fit=32%2C32 gelato – Æolia http://blog.aeolia.com 32 32 181766824 Welcome to Æolia http://blog.aeolia.com/welcome-to-aeolia/ http://blog.aeolia.com/welcome-to-aeolia/#respond Sun, 10 Jan 2016 23:18:44 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=5667 Like it![zilla_likes]

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Welcome to Æolia

In the heart of Costozza, a small country town where, with only a short walk, you are able to admire a medieval village, historical villas and seven ancient churches, lies l’AEolia, an ancient villa dating back to the 15th century.

Within this corner of paradise, the Chemello family has over 50 years (from 1964) managed the AEolia restaurant, known for its traditional and yet innovative cuisine.  Spanning 3 generations, it presents a menu that is altered monthly, with the intention of satisfying all palates.
The restaurant boasts a frescoed dining room, dating back to the 16th century and a “natural air conditioning system”, taking its name from Eolo, god of the winds!
From outlets and crossing through a maze of ventiducts, air channels from the cellar in order to cool all rooms, as well as the garden area.
L’AEolia offers an excellent selection of homemade “gelato”, created by Sebastiano.  He produces seasonal flavours (using only fresh fruit) and caters to those who are diabetic and/or lactose intolerant.
During the fine weather, you will be able to taste the various dishes and gelato whilst sitting beneath the large porch that welcomes you at the entrance of the restaurant, adjacent to the garden.
Our internet site of www.aeolia.com allows you to view the menu, read about special events and learn more about the quaintness of this restaurant.
You are also able to access the blog from within the premises via a WI-FI coverage that is continually active.
Luca and Sebastiano, together with all staff, are always at your service to ensure that you enjoy every moment spent at l’AEolia.
It is their wish that each guest will take away with them a desire to return to Costozza; the pearl of the Berici Hills.
From 1964 
Over 50 years of traditional and innovative
cooking spanning three generations.

Satisfy your desire and return to AEolia
Luca and Sebastiano Chemello
Thanks to Sonia for Translation
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Costozza in Fiore …. 20esima Edizione di Piazza Da Schio in Fiore 16 e 17 Maggio 2015 http://blog.aeolia.com/costozza-in-fiore-20esima-edizione-di-piazza-da-schio-in-fiore-16-e-17-maggio-2015/ http://blog.aeolia.com/costozza-in-fiore-20esima-edizione-di-piazza-da-schio-in-fiore-16-e-17-maggio-2015/#respond Thu, 16 Apr 2015 05:10:34 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=4425

Per l’occasione nuova location….. info direttamente qui….

Vi Aspettiamo per un gelato o a pranzo prima di entrare alla mostra

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Desinar per Costozza – Sesta Serata – Settimo Senso – 4 Giugno 2014 http://blog.aeolia.com/desinar-per-costozza-sesta-serata-settimo-senso-4-giugno-2014/ http://blog.aeolia.com/desinar-per-costozza-sesta-serata-settimo-senso-4-giugno-2014/#respond Mon, 05 May 2014 00:52:16 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=4074 Un vero peccato non esserci……
Wordle: Untitled

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Dalle ore 20.00 In Piazza (la Nuova Piazza) a Costozza

In Caso di maltempo la serata si svolgerà all’interno del Ristorante Æolia

le altre edizioni …..

Il menù della Serata

I tre mantecati

Nido di  Polenta Marano
ai Pioppini di Costozza & Sopressa delle Valli

– * –
Crema Di Piselli Germogliati
& Trota di Altissimo

Riso Carnaroli Stagionato delle Abbadesse ai Raperonzoli & Quaglia
– * –

Baccalà Sacro (alla Vicentina) & Profano (al Tartufo Nero dei Berici) con Polenta Marano
– * –

Gelato Pralinato
con Crostata di Ricotta & Miele

Euro 33.00

Ristoranti Partecipanti:

Æolia di Longare 0444555036

Trattoria al Cervo Vicenza  0444515798

Antica Trattoria La Torre Albettone 0444790069

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Martedì 10 Settembre Gran Galà del Bacalà a Sandrigo http://blog.aeolia.com/martedi-10-settembre-gran-gala-del-bacala-a-sandrigo/ http://blog.aeolia.com/martedi-10-settembre-gran-gala-del-bacala-a-sandrigo/#respond Thu, 12 Sep 2013 01:04:21 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=3527 600 ospiti, 40 cuochi, 50 camerieri frenesia e fibrillazione. tradizione e qualità ecco il gran galà del Bacalà di Sandrigo

Noi Abbiamo presentato il Gelato alla Noce di Lugo De.Co. in Camicia di granella di panettone… un successone!

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Gran Galà della Ciliegia – Serata Gastronomica dea Siaresa a Castegnero Mercoledì 29 maggio 2013 http://blog.aeolia.com/gran-gala-della-ciliegia-serata-gastronomica-dea-siaresa-a-castegnero-mercoledi-29-maggio-2013/ http://blog.aeolia.com/gran-gala-della-ciliegia-serata-gastronomica-dea-siaresa-a-castegnero-mercoledi-29-maggio-2013/#respond Sat, 25 May 2013 22:29:27 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=3405

Gran Galà della Ciliegia in Collaborazione con

Æolia Costozza

Le Vescovane di Longare

Al Sole Castegnero

 Questo il menù

Trionfo dio Ciliege, Tosella & Asparago Bianco

Raviolo all’Asiago Dolce, Ciliegia Confit e Trota Affumicata

Risotto alla CIliegia, Faraona & Maggiorana

Filetto di Maiale Marinato alle Ciliegie e Pepe Rosa su Letto di Polenta di Marano

Gelato alla Giliegia con Sablè di Mandorle

Costo Serata Euro 30,00

Prenotazioni a Castegnero o presso i Ristoranti entro il 26 Maggio 2013

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In collaborazionne con

Æolia Costozza

Le Vescovane di Longare

Al Sole Castegnero

Alla Vecia Priara Villabalzana

Questo il menù della Serata:

Radicchio Rosso di Asigliano avvolto in pancetta steccata di Sossano, con raspatura di Mezzano di Altissimo su crema di mais Marano

Minestra di Orzo con Porro, Patate di Rotzo, Sedano di Robbio e
Trota di Ferrazza Fil di Fumo

Riso Carnaroli Famiglia Rossato delle Abbadesse, mantecato con Baccalà alla Vicentina & Tarassaco

Lasagnetta con carni bianche e primizie di Marzo

Bocconcini di Capriolo ai pioppini di Costozza con polenta di mais marano

Crostata Sottosopra di pere di Perarolo con gelato fiordilatte di malga e miele di Barbarano

Coffè con grappe monovitigno

Vini dei Colli Berici Doc e acqua delle Fonti Vicentine

Info & Prenotazioni

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La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell’onda del tempo.
Una storiella che ha infinite varianti da posto a posto. Una cosa é però in comune a tutti: la data. I tre ultimi giorni di gennaio, considerati appunto i più freddi nonché una specie di cartina di tornasole, dato che in base a come si presenta il tempo gli esperti sanno trarre indicazioni per come sarà il clima dell’anno
1^ storiella……
Gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, 30 e 31, capitò a Milano un inverno molto rigido. La neve aveva steso un candido tappeto su tutte le strade e i tetti della città. I protagonisti di questa storia sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti…..

Erano venuti in città sul finire dell’estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova. Poi, per l’inverno, avevano trovato casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell’anno era particolarmente abbondante.
Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni per sfamarsi; il merlo volava da mattina a sera in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintorni. La neve copriva ogni briciola. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i merlottini intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po’ di tepore.
Tre giorni durò il freddo. E tre giorni stette via il merlo. Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine.
Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un’eccezione di favola.

2^ storiella……

I tre giorni della merla, il 29, 30 e 31, una tradizione che viene da lontano e che vuole che siano i tre giorni più freddi dell’inverno.

Tanto freddi che una merla, che allora aveva le piume bianche, intirizzita, ma al tempo stesso preoccupata per i suoi figlioletti, non trovò di meglio che andare a posarsi su un camino. Ci stette tre giorni, perché il gelo impediva persino di volare. Poi arrivò fortunatamente febbraio. Pallido fin che si vuole ma il sole riuscì a ridare vita e speranza. Merla e figlioletti poterono stirarsi, riaprire le ali e volare. I tre giorni sul camino però avevano prodotto una profonda trasformazione nel piumaggio, divenuto nero per la fuliggine, nero senza rimedio.
Da allora i merli nacquero tutti neri.

3^ storiella……

I tre giorni della merla sono considerati i giorni più freddi dell’anno.
Se sono freddi, la Primavera sarà bella, se sono caldi la Primavera arriverà tardi….

Una volta i merli erano bianchi.
Un giorno per il troppo freddo uno entrò in un camino per scaldarsi e ne uscì dopo tre giorni tutto nero per la fuliggine.Due merli dalle candide piume, maschio e femmina , si ripararono per il freddo in un camino. Non avendo nulla da mangiare il maschio decise di uscire per cercare qualcosa. Dopo tre giorni tornò e trovando un uccello nero come il carbone, non riconobbe la sua merla e tornò indietro per cercarla. La merla, annerita per la fuliggine, nel frattempo morì di fame.

4^ storiella……

Il merlo e la merla si sposano alla fine di gennaio, al paese della sposa, oltre il Po. Dovrebbero riattraversarlo per tornare nella loro casa, ma si è fatto tardi e si fermano per due giorni presso dei parenti. La temperatura si abbassa molto. Merlo è costretto ad attraversare il Po ghiacciato, ma muore. Merla piange ed il suo lamento si sente ancora lungo il Po, nelle notti di fine gennaio.

5^ storiella……

Secondo la tradizione popolare gli ultimi tre giorni di gennaio coincidono con i tre giorni più freddi dell’inverno.
Tanto che perfino la Merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino.
Il suo manto divenne grigio per la fuliggine e da allora rimase di tale colore.

Una versione ancora più triste racconta di una merla che, ingannata dal sole di gennaio, inizia a covare le sue uova. L’inverno non era però finito e riportò il gelo e la neve il 29, 30 e 31 del mese, provocando la rottura delle uova e la morte dei piccoli e anche della merla, affranta dal dolore.

Altre leggende sono invece ambientate lungo il Po. Si narra che la merla in realtà si trattasse di una ragazza che, amante del ballo e del divertimento coi suoi coetanei, si reca ad un ballo, che si svolge in un paese non lontano dal suo. Per arrivare a destinazione attraversa di corsa una lastra di ghiaccio che copriva il Po, ma questa si ruppe, non reggendo il peso della ragazza. Per tre giorni il suo corpo venne cercato dagli amici, ma il fiume non lo restituì più.

Un’altra rielaborazione racconta di un ragazzo e una ragazza che, per recarsi ad una festa, attraversarono il Po gelato, ma scivolarono nelle sue acque e scomparvero. Solo una merla vide l’accaduto e per tre giorni cinguettò, volando sui passanti, per cercare aiuto. Il terzo giorno (il 31 gennaio) il sole sciolse i ghiacci e il fiume restituì i cadaveri, attorno ai quali sbocciarono i fiori.

Si ritorna anche ad avere i merli come protagonisti nella leggenda che li vede sposi a fine gennaio, nel paese della sposa, che si trovava oltre il Po. Per tornare a casa avrebbero dovuto riattraversare il fiume, ma rimasero ospiti da parenti, mentre nel frattempo le temperature si abbassavano drasticamente. Il merlo attraversò il fiume ghiacciato, ma annegò a causa della rottura del ghiaccio. Saputa la notizia, la merla cominciò a piangere e, nelle fredde notti di fine gennaio, il suo lamento ancora si ode lungo il Po.

Tra le numerose interpretazioni, ne riportiamo altre due, di origine evangelica. Si narra che un servo di Erode rubò una merla e suoi piccolini, per prepararli con la polenta. Un merlo, nero come il carbone, prese una pagliuzza dalla culla di Gesù Bambino e la fece cadere sui suoi piccoli, che subito impararono a volare e così poterono scappare dalla loro prigionia. L’evento miracoloso fece sciogliere la neve e da allora, il 31 gennaio, le temperature ricominciarono a salire.

Un’altra leggenda vede come protagonista un soldato di Erode che gettò del fiele nella scodella del latte di Gesù Bambino. Una merla, che vide tutto, bevette il latte avvelenato e per tre giorni soffrì, finché, il 31 gennaio, lo stesso Gesù Bambino fece tornare un caldo sole che accelerò la guarigione della merla.

E un pò di storia

« “I giorni della Merla” in significato di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato

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10 Things To Eat & Drink In Italy In The Fall (plus One… the Fagottini!) http://blog.aeolia.com/10-things-to-eat-drink-in-italy-in-the-fall-plus-one-the-fagottini/ http://blog.aeolia.com/10-things-to-eat-drink-in-italy-in-the-fall-plus-one-the-fagottini/#respond Tue, 29 Jan 2013 00:09:17 +0000 http://www.blog.aeolia.com/?p=3155 10 Things To Eat & Drink In Italy In The Fall
Posted by:  Posted date: October 30, 2012 In: EatingIN FLORENCETOP 10 TIPS | comment :
Next to its neighbors, spring and summer, autumn in Florence seems much less attractive. But besides its lower prices, shorter museum lines, and break from the sweltering heat, fall is when Italian nature says, “My year’s work is complete. Enjoy.” It’s harvest time. And this ripe occasion has got the high season green with envy. Here are our 10 favorite things that autumn serves up best:

Tagliatelle al tartufo nero

Grated, black truffles over tagliatelle pasta

1. I Tartufi (EE tar-TOO-fee / Truffles) Italian truffles are not made of chocolate. They’re actually a type of mushroom that grows underground. There are two main varieties: black, which look like clumps of dirt; and white, which resemble unearthed mini-potatoes. Both are a good lesson on not judging by outward appearance; these ugly fungi taste divine. Black truffles sell for upwards of $500 a pound. And while the white variety can go for more than $2,000, a Chinese casino-tycoon once paid $330,000 for a 3.3 pounder. Lucky for us non-billionaires, a tiny bit of truffle is extremely pungent. Eating them grated over the top of pasta, eggs, meat, even pizza, is enough to experience their creamy, earthy flavor in its entirety. A typical, fall plate of tagliattele al tartufo (truffle pasta) in Italy costs a reasonable €10-€20.

New Wine Firenze Italia

Vino Novello

2. Il Vino Novello(EEL VEE-noh noh-VEHL-loh / New Wine) Vino Novello is the first wine from the vendemmia (grape harvest) to reach stores. Unlike other types that have to be aged, this wine uses carbonic maceration to warp speed the fermentation process. Whole grapes are put in a tank with carbon dioxide, and fruit becomes wine in just six weeks. Rich purple in color, vino novelloisn’t structured or tannic but fresh and fruity. And this wine doesn’t get better with time; it’s best to drink within six months of purchase. You can find it on supermarket shelves in Italy around the first week of November.  The perfect pairing of fall’s fruits of labor is Vino Novello and roasted chestnuts, an Italian tradition.

Olio Nuovo Firenze Italia

Look for autumn “olio nuovo” signs in supermarkets; that’s the olive oil you want.

3. L’Olio Nuovo (LOHL-ee-oh NOO-oh-voh / New Olive Oil) and Le Olive (LEH oh-LEE-veh / Olives) La Raccolta delle Olive (the olive harvest) takes place in October and November. Around this time, bottles of lime green olio nuovo start appearing on Italy’s supermarket shelves. Buy one! Trying new olive oil is like discovering fine wine. You happily enjoy the average until, one day, you experience the best. Your world changes. There’s no going back. Olio nuovo is a intense, chartreuse explosion of flavor and aroma, with an almost spicy kick. It can’t even be compared to the taste of an older bottle, and it only costs a few euros more. While you’re at it, change the way you think about olives, too, and bring home a few olive verdi dolci sotto ranno (sweet, lye-cured, green olives). Lye is a water and ash mixture that takes away an olive’s bitterness. So, there will be no scrunched noses or sour expressions when you bite into one of these nutty, almost butter-like beauties (but go slowly, they have pits). To find them amongst other olive varieties, just bag the biggest ones you see. The best olive dolciare bright, emerald green and gigantic – the size of little limes!

Funghi Porcini Firenze Italia

Fresh porcini mushrooms

4. I Funghi Porcini (EE FOON-ghee pohr-CHEE-nee / Porcini Mushrooms) You can enjoy dried porcini mushrooms in Italy year round, but fresh ones pop up in the fall. Much meatier than their Champignon cousins, they have a richer, earthy flavor and smoother, creamy texture that’s all wild. Although porcini are sold commercially, they’re very difficult to cultivate. When you see them at markets or on menus, know they’re probably there because a hard-working Italian actually went out into the woods and searched for them. Forest to table :) You’ll find these fungi chopped up in soups, risotto and pasta; and as toppings for pizza and crostini (toasted bread starters). But they’re also good enough to stand alone. Porcini fritti (fried) are served both as antipasti (appetizers) and contorni(side dishes). Convenient. Because when you try them once, you just might want to order them twice.

Fichi vicino a Firenze Italia

The inside of a just-picked green fig

5. I Fichi (EE FEE-kee / Figs)Italians couldn’t believe I had never tried a fresh fig, and I couldn’t believe I was supposed to eat the bulb they pulled off a tree in front of me. But if you’reAmerican like me, your fig experience probably ends with “newton.” And that’s a shame because fresh figs are…fun. Seriously, they look like baby green or purple garlics, you peel them like a banana, and when you take a sticky bite, tiny seeds and all, you get a mouthful sugar-sand fruit that dissolves on your tongue. You can get fig jams in any season, but ripe ones make a short appearance in stores and markets when they fall off the branch around September. You can mix the pulp with yogurt or ricotta cheese, or master the salty-sweet Italian pairing of figs with prosciutto (cured ham) or salami – all ways are absolutely delicious.

6. Le Castagne or I Marroni (LEH cah-STAH-nyeh or EE mah-ROH-nee / Chestnuts) and Il Castagnaccio (EEL kah-stahn-YAHCH-cho / Chestnut Flour Cake) You don’t have to wait for Christmas for “chestnuts roasting on an open fire.” Castagne in Italy are out in full force in the fall. Pick up a bag at the market to make in the oven at home, or get them ready-to-eat on the street. Autumn vendors sell 3 euro cones of roasted chestnuts from every corner. Italian bakeries boast their own take on chestnuts: castagnaccio. This typical, fall Tuscan cake is flat and thin, with the density of a brownie. Made with chestnut flour and topped with sprigs of rosemary and pine nuts, it usually doesn’t contain sugar. To sweeten the deal, castagnaccio is best accompanied by vino novellovin santo (italian dessert wine), or miele di castagno (chestnut honey!). The latter is available in stores all year long, along with crema di marrone(chestnut cream), which can be used like jelly (and found on the same aisle) and is often scented with vanilla.

Castagne o Marroni e Castagnaccio a Firenze

Autumn chestnuts can be ground into flour for making “Castagnaccio,” or roasted whole

7. Schiacciata con l’Uva (skeeach-CHA-tah AHL LOO-vah / Grape Tuscan Bread) and L’Uva (LOO-vah / Grapes)

Grape Harvest, Vendemmia in Italia

Giant, ripe and crunchy, fall green grapes

Wine isn’t the only thing that comes from the grape harvest; there’s the fruit, too! Italian grapes in season are all-around larger, juicier, and crunchier than their greenhouse-raised counterparts. If you want to go gigantic, try uva fragola (strawberry grapes). They don’t taste like strawberries but are just as big and brilliant in color. Fall grapes are also the main ingredient in Schiacciata con l’Uva. Pillowy, Tuscan bread is baked with sweetened, black wine grapes and olive oil.  The result is similar to a blueberry muffin cake with a crunch (Italian uva are all natural, seeds in). A tasty reminder that not all grapes in Italy are for drinking.

8. Le Zucche (LEH ZOO-keh / Squash or Pumpkin)

Squash in Italy is rarely eaten alone, and pumpkin isn’t just for pies. Instead, both are the key ingredients in savory-sweet autumn specialties. My absolute favorite thing I have ever eaten in the entire country is tortelli di zucca (pasta parcels stuffed with pumpkin or squash). The naturally sweet filling is mixed with nutmeg (or even amaretto cookies!), and the homemade pasta is covered in melted butter and sprinkled with salt. If you’re still eating on the go, this menu item is the perfect introduction to the concept of Slow Food. Every bite is worthy of reflection. Risotto alla Zucca (rice with pumpkin or squash) is another autumn masterpiece. Sweet, buttery squash makes a rich and creamy sauce to which salty parmesan cheese or pancetta (thick-cut bacon) is perfectly paired. If your time in Italy is coming to an end, order up either dish and you’ll be back every fall. :)

9. I Cachi or I Diosperi (EE CAHK-ee or EE dee-OHS-pehr-ee / Persimmons) There are two kinds of persimmons in Italy: hard and soft. The former resemble orange bell peppers, can be sliced and eaten whole, and taste like a brown-sugary combination between an apple and a date. They’re best chopped up in salads or salsas. The latter have a completely unique consumption experience. Cut them open and scoop out the flesh with a spoon. Eat the pulp on it’s own, as a gelato topping, or swirled into fresh ricotta cheese. The consistency is mostly jelly-like, but every now and then you’ll end up with a tongue in your mouth (that’s not your own). Soft persimmons contain about six lingue(tongues), that get their name from their shape and have the texture of a gummy bear. This is a real adventurer’s fruit, an undiscovered territory full of surprises, and exactly why it’s my fall favorite.

Cachi e Diosperi a Firenze Italia

This is what persimmons look like. (Hard on the left, soft on the right)

10. I Fichi d’India (EE FEE-kee DEEN-dee-ah / Prickly Pears)

Fichi d'India Firenze Italia

The cactus fruit color scheme

Translated as “Indian figs,” the prickly pear name in either language leave one guessing, what exactly, one is.  And when you find out, how to eat it becomes the next mystery. Cactus fruits leave their fans in a somewhat spiny situation. Their teardrop-shaped, desert-sunset-colored skin is seemingly smooth. It’s actually covered with hundreds of hair-like barbs that cling to whatever they come into contact with (read: hands) and feel like invisible needles. But with a little caution, you can enjoy their raspberry-watermelon flavored center. When skinning a prickly pear, use tongs or cover your hand with a towel. You can also soak the fruit in cold water for a few minutes, move it around with a spoon or tongs to remove the spines. Cut off both ends and slice the skin down the middle, peeling it off to get to the pulp. It’s full of seeds, but they’re edible! If Italians eat them in a culture where peel-on fruit is inedible, you don’t have to worry. Put their super-sweet, magenta juice in a prickly pear martini and fall into autumn right.

– Whitney Richelle (All Photos © Whitney Richelle)

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Fiera di Longare Gran Cena di Gala il 27 aprile 2012 http://blog.aeolia.com/fiera-di-longare-gran-cena-di-gala-il-27-aprile-2012/ http://blog.aeolia.com/fiera-di-longare-gran-cena-di-gala-il-27-aprile-2012/#respond Fri, 13 Apr 2012 13:20:14 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=2659 In Collaborazione con

APERITIVO

Fantasia dei Berici

ANTIPASTO

Formaggio Veralata Affinato al Clinto con Polenta di Marano al cucchiaio
e Composta di Fichi di Creazzo

 

PRIMI

 

Riso Carnaroli di Grumolo delle Abbadesse con
Piselli di Lumignano,Asparagi di Marola e Berico

Gnocchi di Debba alle Patate di Laghi in cornucopia con Pioppini di Costozza

SECONDO

 

Cosciotto di maialino da latte con Polenta di Marano Abbrustolita

Timballo di melanzane con Carote Bianche di Monticello Conte Otto
Cipolle ripiene con Tarassaco di Conco

DESSERT

Tortino di pere con gelato di ciliegie

Selezione di Vini Doc di Longare

Per informazioni
www.fieradilongare.it

 

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Altro che Challenge… ce la faranno i nostri eroi a mangiare tutto questo in una sola serata ? http://blog.aeolia.com/altro-che-challenge-ce-la-faranno-i-nostri-eroi-a-mangaire-tutto-questo-in-una-sola-serata/ http://blog.aeolia.com/altro-che-challenge-ce-la-faranno-i-nostri-eroi-a-mangaire-tutto-questo-in-una-sola-serata/#respond Fri, 16 Dec 2011 14:10:57 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=2323 Si dice il peccato ma non il peccatore…… un  cliente mi ha mandato questo menù per il Cenone di Fine anno… non ho contato le portate… ma  avete mai visto una scelta così enorme prima d’ora ?

Cenone di San Silvestro

– Aspettando il 2012 –

Ore 20:00 Buffets di Aperitivi e Antipasti
Cocktail Paradise e Bellini

Finger Food:
Cono al Curry con Gamberi e Indivia
Cornetti al Sesamo con Tartare di Tonno e Capperi
Sablè mignon con Germogli di Soia e Gamberetti
Mini Tartellette al Patè di Acciughe
Angolo di Bocconcini – Caldi e Freddi
Treccia di sfoglia Vegetariana
Quiche Lorraine
Panier di Sfoglia alle Zucchine
Corolle dorate all’Asiago
Rustici croccanti al Tonno
Sfogliatine al Prosciutto e Formaggio
Spianata Casereccia integrale ai Broccoli
Piccoli Strudel salati agli Spinaci
Scrigni con Rucola ,Speck e Pomodorini
Trancetti di Focaccia rustica al Radicchio Rosso
Sformatino di Brisè
Torta Pasqualina alle Melanzane
Moratino al Nero di Seppia
Crostone all’Uvetta con Guanciale e Pomodoro

Isola dei Fritti
Frittelle di Zucchine e Ricotta alla Menta
Foglie di Salvia, Fiori di Zucca
Rosette di Cavolfiore, Anelli di Cipolle
Carciofini in camicia di Kamut
Crocchette Dorate di Formaggio
Olive Nere Pastellate
Mazzancolle in Tempura
Gamberoni in pasta Fillo
Fiocchi di Gamberi e Zucchine fritti
Bocconcini di Peperone e Cacio pastellati
Pettole alla Ricotta forte e Pomodorini
Blinis fritti di Patate,Rosmarino e Pancetta

Isola di mare
Mezze Aragostine in Bellavista
Tostarelli con Salmone affumicato
Insalata di Mare
Polenta Morbida e Baccalà alla Vicentina
Baccalà Mantecato su Crostoni
Carpaccio di Piovra
Spada Stagionato ai Semi di Papavero
Cocktail di Gamberetti in salsa Rosa
Acquadelle con crema di Mais
Mazzancolle Sautè con Capperi e Pomodorini
Moscardini all’aglio e prezzemolo
Bottarga di Muggine su Crostino di pane Toscano e burro aromatico

Isola di affettati Tipici e di Selvaggina
Prosciutto di Cinghiale,Prosciutto d’Alce , Lonzino di Cervo
Suprema di Fagiano,Petto d’Oca Stagionato
Galantina di Pollo alle Erbette
Tacchino stagionato con Chiodini e Pomodoro
Bresaola della Valtellina con scagliette di Vezzena
Involtini di Speck all’Arancio
Prosciutto Crudo e Ananas in bellavista

 PRIMI PIATTI
Risotto alla Zucca Gialla e Gamberoni
Maccheroncini all’uovo nappati al salmone con pomodorini e rucola

SECONDI 
Rosette di Vitello con salsa all’Arancia
Spicchi di Patate agli Aromi
Entrecôte di Manzo tagliata con salsa alla “Roquefort”
Carciofi trifolati
Pomodori graten
Sgroppino alla mela verde
Sorbetto alla zarina e petali di fiori

DESSERT A BUFFET
Coppa di mostarda vicentina e mascarpone
Petit Four ai Mirtilli e Mandorle
Doucer-Griottine al Cioccolato Bianco
Croumble al Quark con Topping ai Kiwi
Torta “Mazzini”
Daquoise farcito ai Frutti di Bosco
Crostata di Lime, Crostata all’Arancio
Trancetti di Foresta Nera
Croquant con Mousse di Cioccolato Bianco e Nero
Bicchierini di Bavaresi al cucchiaio
Kermesse di Frutta Fresca in Bellavista su Specchio
Gelato alla frutta e crema
Panna Cotta con salsa di Lamponi
Crema Catalana con Caramello di Zucchero di Canna
Tartelletta all’Albicocca,Rosa del deserto
Sfogliatine di Strudel ai Semi di Papavero
Pasticceria Mignon
Pane misto e grissini al sesamo

Ore 24:00

Pandoro e Panettone con Salsa al Cioccolato e crema chantilly accompagnati da Moscato Fior d’arancio

E per concludere la dolce notte e di buon auspicio per il nuovo Anno:
GRANDE BRINDISI CON FRANCIACORTA E ISOLA DI CRUDITE’ DI MARE
Ostriche
Gamberoni
Scampi
COTECHINO E LENTICCHIE AUGURALI

PS il locale è nel vicentino, se ci andate fatemi sapere se siete riusciti a mangiare  tutto!

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