Palazzo Chiericati – Æolia http://blog.aeolia.com Ristorante in Costozza Mon, 29 Feb 2016 15:22:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://i0.wp.com/blog.aeolia.com/wp-content/uploads/2015/10/cropped-logo-aeolia-color.gif?fit=32%2C32 Palazzo Chiericati – Æolia http://blog.aeolia.com 32 32 181766824 I 100 Post più letti del 2010 http://blog.aeolia.com/i-100-post-piu-letti-del-2010/ http://blog.aeolia.com/i-100-post-piu-letti-del-2010/#respond Sat, 01 Jan 2011 04:37:43 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=1554 Come tradizione ecco i 100 post più letti nel 2010 e un confronto con il 2009

Desinar per Costozza 2 Giugno 2010 a Passeggio con Palladio – Il Video 1.102 Più statistiche
Desinar per Costozza Giugno 2010, meno 4 mesi! 601 Più statistiche
A Cena allo Xiya Wok Italia Oriental Kitchen, Vicenza , Martedì 2 Marzo 2010 578 Più statistiche
Pranzo di Natale Sabato 25 Dicembre 2010 e auguri in tutte (o quasi) le lingue del mondo 537 Più statistiche
Æolia – La Casa Del Vento 535 Più statistiche
A Cena Ristorante Hong Kong, Wok Sushi, Vicenza, martedì 8 Dicembre 2009 487 Più statistiche
Cenone di Fine Anno S.Silvestro 2010 Venerdi 31 Dicembre 2010 e Buon Anno in Tutte le Lingue del mondo (o quasi) 477 Più statistiche
A Cena alla Pizzeria da Vito Pizza & Fichi, Domenica 16 Maggio 2010 365 Più statistiche
A Cena al Maracanà Ristorante Brasiliano a Dueville Vicenza 360 Più statistiche
Desinar per Costozza a Passeggio con Palladio, 2 Giugno 2010, Le Foto 342 Più statistiche
A Cena alla Spaghetteria al Fiore, a Vicenza 28 Aprile 2009 330 Più statistiche
Desinar per Costozza 2 Giugno 2010, a Passeggio con Palladio, il manifesto 309 Più statistiche
La Notte delle Stelle Cadenti, Lunedì 9 Agost0 2010, Cena in Giardino (solo) al Lume di Candela 304 Più statistiche
A Cena alla Antica Quercia. Solesino, Padova 293 Più statistiche
A Cena a La Fazenda, ristorante Brasiliano, Isola Vicentina (VICENZA) , Venerdì 25 Dicembre 2009 267 Più statistiche
A Cena al Ristorante Da Giovanni Rana, Vicenza Martedì 4 Maggio 2010 266 Più statistiche
A Cena Alla Pizzeria Punto e Virgola, Domenica 4 Aprile 2010 238 Più statistiche
Buon Anno in Tutte le lingue del mondo (o quasi) 238 Più statistiche
A Cena al Sushi Grill, di Altavilla Vicentina (Vi), martedì 9 Marzo 2010 223 Più statistiche
Borghetto 17 Giugno 2009, Festa del nodo d’amore. Quasi in 4000! 220 Più statistiche
Pranzo al RISTORANTE WOK SUSHI DYNASTY , piramidi 14 Settembre 199 Più statistiche
A Cena al “Quinto Elemento’ Abano Terme Padova 194 Più statistiche
Furto attrezzatura 194 Più statistiche
I 100 Post più letti del 2009 188 Più statistiche
Cena di Fine Estate, 20 Settembre 2010 – Costozza 187 Più statistiche
Buona Pasqua in tutte le lingue del mondo (o quasi) 158 Più statistiche
Le Grotte & i Ventidotti di Costozza 155 Più statistiche
Desinar per Costozza 2 Giugno 2010 a Passeggio con Palladio 360 gradi 153 Più statistiche
Desinar per Costozza 2 Giugno 2010, a Passeggio con Palladio, Il Bando 147 Più statistiche
Pranzo al T-Max Martedì 13 Luglio Vicenza 128 Più statistiche
Desinar Per Costozza. Il video, le foto e….. 127 Più statistiche
Cena del Mas-Cio Venerdi 26 Novembre 2010 118 Più statistiche
Togliti la Voglia Vieni all’Æolia…… Come Trovarci 115 Più statistiche
A Cena Al ristorante Cinese Gui Lin, Vicenza 111 Più statistiche
Virtual Tour (beta) 110 Più statistiche
A pranzo al Ristorante Boccone Perfetto, Vicenza, Martedì 28 Settembre 2010 106 Più statistiche
A Cena alla Trattoria da Romano,Zovencedo Vicenza,17 Agosto 2010 92 Più statistiche
Cuocinando Ottobre 2010 90 Più statistiche
Cena nelle Cantine 2010, 20 Maggio Villa Da Schio , Costozza 87 Più statistiche
Ciao Severino, 23 Luglio 2010 82 Più statistiche
Costozza La Perla dei Berici from Cincinnati 82 Più statistiche
A Cena alla Trattoria De Gobbi, Creazzo, Martedì 1 Giugno 2010 82 Più statistiche
Buon Natale in quasi tutte le lingue del mondo….. 81 Più statistiche
A Cena alla Pizzeria Africa Due di Parma, Martedì 11 Maggio 2010 81 Più statistiche
A Cena a La Locanda di Piero, Montecchio Precalcino, Vicenza , Martedì 26 Gennaio 2010 78 Più statistiche
Crema Catalana (quella buona per davvero) con il microonde 78 Più statistiche
Humanistica, su gentile concessione del Professor Giuseppe Barbieri 78 Più statistiche
Esprimi il Tuo Desiderio, Crea una palla di Neve Con il Tuo Desiderio, grazie a Coca-Cola 76 Più statistiche
Luna Piena dal Giardino dell’Æolia, Full Moon from the Gardeon of Æolia 76 Più statistiche
A Cena da Fiorluce a Camisano Vicenza, Martedì 13 Aprile 2010 74 Più statistiche
Desinar per Costozza 2 Giugno 2010, a Passeggio con Palladio, Il Biglietto 72 Più statistiche
Formaggio! Quark 70 Più statistiche
A Cena al Ristorante Story Creazzo, Vicenza, Martedì 18 Maggio 2010 68 Più statistiche
A Cena al Ristorante la Collina, Lazise Verona, martedì 28 Settembre 2010 66 Più statistiche
Thanks Giving Day, Il tacchino del Ringraziamento ripieno , la ricetta, le foto, la giornata 25 novembre 2010 65 Più statistiche
Cena al Ristorante Boschiera, Piazzola sul Brenta 7 Settembre 2010 64 Più statistiche
Pranzo all’albergo Varone a Varone, Trento, Martedì 10 agosto 62 Più statistiche
Coda alla Vaccinara (Come insegna la Sora Lella) 61 Più statistiche
A pranzo al Ristorante la Stadiera, Auronzo di Cadore Belluno,Martedì 3 agosto 56 Più statistiche
La Cantina come non si è mai vista 56 Più statistiche
Foto in 3d Senza occhialini! 55 Più statistiche
A Cena alla Trattoria Da Polde, Albettone (Vi), martedì 16 Marzo 2010 52 Più statistiche
CE o China Export ? 52 Più statistiche
A Pranzo al Rifugio Papa, Vicenza 24 Agosto 2010 52 Più statistiche
A Cena Al Kofler a Padova Martedì 30 Novembre 2010 50 Più statistiche
A Cena al RoadHouse, Vicenza , Martedì 16 Febbraio 2010 50 Più statistiche
E il giardino appena falciata l’erba 46 Più statistiche
Cena di San Valentino 2010 44 Più statistiche
Cena a Villa Frassanelle, Rovolon Padova, Domenica 12 Settembre 2010 44 Più statistiche
Cena palladiana Villa Thiene, Quinto Vicentino Giovedì 22 Luglio 2010 42 Più statistiche
30 novembre 2010 Natalino Balasso e The Fog Theatre a Padova 42 Più statistiche
I Menu di Marzo 2010 41 Più statistiche
9 novembre 2010 cena a casa 40 Più statistiche
Desinar Per Costozza 2 Giugno 2010 40 Più statistiche
Ossobuco al Forno con Porcini 40 Più statistiche
A Cena alla Trattoria Da Lovise Costabissare Vicenza 39 Più statistiche
Prenota un Tavolo! 37 Più statistiche
Cena a casa di Amici…. La cassuola 37 Più statistiche
A Pranzo al Re di Quadri, Mira Venezia 17 AGosto 2010 36 Più statistiche
20.000 Foto Viste a tutti Grazie 36 Più statistiche
A Cena a Calici di Stelle Barbarano, 10 agosto 2010 34 Più statistiche
A cena al Zelu Sushi Bar a Vicenza 19 Ottobre 2010 34 Più statistiche
Scrivono di Noi: La ristorazione d’autore fra passato e futuro di Lucilla Horatia Valentina 34 Più statistiche
A Cena al Ristorante Pizzeria al Vecio Portego, Vicenza, 21 Aprile 2009 34 Più statistiche
Aeolia News 85 Aprile 2010 33 Più statistiche
Villa Da Schio in Fiore 2010 15-16 maggio 2010 33 Più statistiche
Cena del Mas-cio 27 Novembre 2009 32 Più statistiche
A Cena al Tamiso, Borgoricco Padova 23 novembre 2010 32 Più statistiche
Cena A casa, 6 luglio 2010 32 Più statistiche
Sapori di Sfida -Giallo Zafferano – La nostra pasta Fredda 31 Più statistiche
Cena a Casa 31 Agosto 2010 30 Più statistiche
Festival del Durello 18 novembre 2010 30 Più statistiche
Festa dei Fiori, Villa da Schio in Fiore 2009 16-17 Maggio 2009 30 Più statistiche
La Sala Æolia a 360 gradi 29 Più statistiche
Laos & Cambogia 2009 Panorami & HDR 29 Più statistiche
A Cena da Julien – Vicenza 29 Più statistiche
A Pranzo al Mulino Sul Po 29 Più statistiche
A Pranzo alla Trattoria ‘Il Volto’, Longare, Vicenza 29 Più statistiche
A Cena alla Pizzeria Ristorante Bella Napoli Verona, Martedì 6 Aprile 2010 27 Più statistiche
A Cena ‘Pane & Tulipani’ Fimon Vicenza 26 Più statistiche
Beccace allo Spiedo (e non solo) 25 Più statistiche
VILLA DA SCHIO IN FIORE (fuori e dentro casa) 17-18 maggio 2008 24 Più statistiche
A Cena alla Trattoria all’Angelo,Piovene, Vicenza , Martedì 23 Febbraio 2010 24 Più statistiche
L’uovo alla Cuoc- ‘Orso Stufato, con Frutti di Bosco e Cipolline’ 24 Più statistiche
A Cena al Capitello, Teolo,(PD) Martedì 20 Aprile 2010 24 Più statistiche
I Menù di Gennaio 2010 23 Più statistiche
A Pranzo al Ristorantino di Colomba Ferrara, Martedì 20 Aprile 2010 23 Più statistiche
Scortichino di Carne Salada con Rucola & Scaglie di Vezzena 22 Più statistiche
Cena Palladiana a Palazzo Chiericati 7 e 8 Ottobre 2009 22 Più statistiche
Giallo Zafferano. Chi mi ama mi vota! 21 Più statistiche
Menù di Pasqua 4 Aprile 2010 20 Più statistiche
7 Settembre 2010 Visita alla Villa a Piazzola sul Brenta 20 Più statistiche
16 novembre 2010 le pizze dello Snoopy di Categnero da Marisa 20 Più statistiche
BBQ Party 24 Agosto 2010 20 Più statistiche
webcam! 20 Più statistiche
21 Settembre 2010 il Ballon Festival al Parco di Ferrara 20 Più statistiche
Zuppa d’Aglio 20 Più statistiche
A Pranzo Dai Gelosi – ValProto Vicenza 19 Più statistiche
Le Cene Palladiane seconda edizione 19 Più statistiche
FlickRiver 18 Più statistiche
Il Torrone Morbido e non, una piacevole scoperta 18 Più statistiche
14 Settembre 2010 Concerto di Carrera, in Piazza degli Scacchi, Marostica VICENZA 18 Più statistiche
Desinar per Costozza 2010, meno 6 mesi 17 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Venerdì 6 Novembre – Giorno 5 – Angkor – SiemReap 17 Più statistiche
Il menu di Gennaio 2009 17 Più statistiche
Cosa c’è sotto di noi agli antipodi? 16 Più statistiche
Menù per le feste e non solo….. 16 Più statistiche
A Cena da Resi a Vicenza il 26 ottobre 2010 16 Più statistiche
l’Epatta 16 Più statistiche
A Cena alla Locanda Centrale di Sandrigo Vicenza 12 Ottobre 2010 16 Più statistiche
Aeolia News Dicembre 2009 16 Più statistiche
Cicciabombacanottiera 16 Più statistiche
A Cena al Ristorante “Quel Fantastico Giovedì”, Ferrara 15 Più statistiche
A Cena al BirraCrua – Vicenza 15 Più statistiche
A Cena alla Trattoria da Cirillo, Montegaldella Vicenza, martedì 21 Luglio 2009 14 Più statistiche
New Look, meglio questo o l’altro ? 14 Più statistiche
A Cena Alla Favorita, Bassano Vicenza, martedì 22 Settembre 2009 14 Più statistiche
Il Cuocografo! le prime 123 foto! 14 Più statistiche
Sagra del Redentore 232a edizione – Ponte di Barbarano (VI) 20 Luglio 2010 14 Più statistiche
Martedì Grasso… le date dal 200 al 2018 per festeggiare l’ultimo di Carnevale 13 Più statistiche
A Cena al Giada, Grumolo delle Abbadesse, Vicenza 13 Più statistiche
HDR & Smarttrig2 13 Più statistiche
Auguri!!!! 13 Più statistiche
A Cena Alla Gran Caffeteria Kofler di Padova, 24 Febbraio 2009 12 Più statistiche
Cibi Proibiti nel mondo…….lo sapevate che 12 Più statistiche
Viaggiando Viaggiando Telechiara 12 Luglio 2010 12 Più statistiche
Cialda di Grana con Mazzancolle al Tartufo nero dei Berici su letto di Germogli 11 Più statistiche
Stracciatelli alla Stracotta 11 Più statistiche
COME CALCOLARE LA DATA DELLA PASQUA 11 Più statistiche
Aeolia News numero 82 Gennaio 2010 11 Più statistiche
Desinar Per Costozza, il Bando 11 Più statistiche
Jambonetto di Pollo Agli Asparagi Verdi 11 Più statistiche
compleanno agnese 13 Luglio 2010 10 Più statistiche
Cuocinando Advanced – Le ricette della prima Lezione – Limoncino 10 Più statistiche
Cuocinando Advanced – Le ricette della Seconda Lezione – 10 Più statistiche
A Cena alla Pizzeria I Tigli S.Bonifacio Verona 9 Più statistiche
Desinar Per Costozza, il Progetto Vincitore 9 Più statistiche
Cena di San Valentino 2009 9 Più statistiche
Desinar Per Costozza meno 3 mesi…. 9 Più statistiche
Æolia News – 84 – Marzo 2010 9 Più statistiche
La Cena del Mas-cio (Maiale) 28 Novembre 2009 9 Più statistiche
A Cena Al Rooster House, c/o Le Piramidi Vicenza 8 Più statistiche
Cena Palladiana a Palazzo Chiericati 7 e 8 Ottobre 2009 Le Foto e Il Video 8 Più statistiche
1 Gennaio 2010 8 Più statistiche
Il Cuoco Fotografo ovvero il Cuocografo 8 Più statistiche
La Biennale di Venezia Martedi 5 Ottobre 2010 8 Più statistiche
L’ARGENTINA VIETA LE IMPORTAZIONI DI PASTA ITALIANA 8 Più statistiche
“Creare una presenza online!” Ecco come un Ristorante vede la Ristorazione del Futuro. 8 Più statistiche
Mokacino 8 Più statistiche
Gelati Botanici… questi li farò anche io ! 8 Più statistiche
Æolia News Numero 74, Giugno 2009 8 Più statistiche
Numero d’Oro 8 Più statistiche
La cena dell’Orso, Lunedi 19 Ottobre 2009 8 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Giovedì 5 Novembre – Giorno 4 – Angkor e i Templi 7 Più statistiche
Giallo Zafferano…. un giallo quasi risolto… il verdetto il 31 ottobre 7 Più statistiche
Laos & Cambogia 2009 Panorami & Infrarosso 7 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Venerdì 13 Novembre – Giorno 12 – da Vientane a Paxe 7 Più statistiche
Virtuoso Villa 7 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Domenica 8 Novembre – Giorno 7 – Siemrep in Bici, e il mercato 7 Più statistiche
L’acero dell’Æolia a grande richiesta 7 Più statistiche
Canon Contest ….. Camera Con Vista 6 Più statistiche
Il Trono …… 6 Più statistiche
Mai pensato di andare ‘In Bici per il Vicentino’ 6 Più statistiche
Tradizionale cena di Natale al Tamiso Padova 25 Dicembre 2010 6 Più statistiche
Oggi Nevica, cosa c’è di meglio di una bevanda calda e corroborante ? 6 Più statistiche
Il Menù di Settembre 6 Più statistiche
Il Trono 6 Più statistiche
1 Anno di Blog Statistiche- I post più letti 6 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Lunedì 9 Novembre – Giorno 8 – Siemreap – Phon Savan e i Villaggi sulla 13esima strada 6 Più statistiche
A pranzo alla Trattoria da Nino Venezia,5 Ottobre 2010 6 Più statistiche
Cuocinando Advanced – Le ricette della prima Lezione – Cialda di Grana con Crudo di Montagnana & Pere 6 Più statistiche
27 Luglio 2010, Cena in Giardino con pizze e anguria! 6 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Giovedì 12 Novembre – Giorno 11 Vientane City Tour 6 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – Martedì 10 Novembre – Giorno 9 – Phon Savan e la piana delle Giare 6 Più statistiche
Cambogia & Laos ? Si grazie – martedi 3 Novembre – Giorno 2 – Dubai, Bangkok 5 Più statistiche
A Cena al Ristorante Tokio a Desenzano del Garda 5 Più statistiche
Musicando TerzaSerata Giovedì 27 Marzo 2008 4 Più statistiche
A Cena al Colle, Pianezze di Arcugnano Vicenza 4 Più statistiche
A cena da EnoSophia, Malcesine Verona
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Aeolia News numero 82 Gennaio 2010 http://blog.aeolia.com/aeolia-news-numero-82-gennaio-2010/ http://blog.aeolia.com/aeolia-news-numero-82-gennaio-2010/#respond Tue, 12 Jan 2010 05:20:32 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=996 Æolia News

anno VII numero 82 Ristorante Æolia

Piazza Da Schio 1

Costozza di Longare Vicenza

0444555036

Chiuso il Martedì

Martedì, 12 Gennaio, 2010 5:54

  • Questa mailinglist viene spedita a 8055 Æolia lovers

Questi i link per leggere direttamente dal web o se avete problemi di visualizzazione

  • cliccate qui oppure direttamente dal BLOG

    Prima di tutto le ‘solite’ raccomandazioni, tanto per non perdere il vizio, e cioè

 

I Piatti che non abbiamo mai fatto, se non li provate questo mese chissa quando mai se ne ripresenterà l’occasione

Formaggio Taleggio con Polenta di Maranello & Pioppini Trifolati
Strudel Tiepido al Piave & Cuore di Radicchio

Taglierini al Tartufo Nero dei Berici con Pinoli,Uvetta & Alici su Specchio di Zucca
§ Spaghetti Neri al Cartoccio con Salmone & Gamberi
Blinis al Quark & Radicchio
Zuppa di Verze & Salsiccia
Costolette di Agnello (N. Zelanda) al Sidro con Caponata di Verdure
Fajitas di Pollo ai Peperoni & Rostibacon

Bene il 2010 è quì è iniziato ed è tempo di uno sguardo all’anno appena passato e ai propositi per quello che è appena iniziato

Per quanto mi/ci riguarda il 2009 è stato un anno unico! Nel bene e nel male
È stato unico perché dopo molti anni passati con un lento ma graduale trend positivo si è chiuso purtroppo in negativo, specialmente il mese di Dicembre ci ha segnato parecchio, causa neve, influenze e/o altre esigenze, molti di voi non hanno potuto venirci a trovare. Il  2009, quindi a parte un Dicembre veramente da dimenticare  non sarebbe andato poi così male. Le soddisfazioni invece sono state moltissime, così come mi vengono in mente, e non in ordine di importanza posso elencare:

L’ingresso nei ristoranti Artigiani, che mi ha fatto rincontrare amici e colleghi di un tempo
Desinar per Costozza (progetto cullato per molti anni) che quest’anno avrà la seconda edizione
La Cena a Palazzo Chiericati, con Enzo ‘Penacio’ Massimo ‘dei Colli’
Il Viaggio In Cambogia & Laos
Londra & Vienna due Capitali Indimenticabili (anche se per motivi diversi)
Tutti i RistorAmici che ho potuto andare a trovare
Le mie nuove Esperienze con l’HDR
La scoperta della MacroFotografia
Il Reportage IR in Laos & Birmania
La mia Famiglia che mi coccola e mi accontenta (quasi) sempre anche quando sono capriccioso
I miei figli, che mi danno sempre grandi soddisfazioni, e anche se sono grandi si fanno ancora coccolare
Mia mamma, sempre presente (a volte anche troppo), la prima ad arrivare al mattina, che appena mi vede lamentandosi un po’, mi prepara il caffè, e inizio così la mia giornata all’Æolia
Ai miei collaboratori, che nei momenti del bisogno ci sono sempre
I miei amici, che  pur di vedermi, vengono a trovarmi alle ore più disparate.
E per ultima ma non per importanza, a Rosi, la mia compagna, che mi asseconda praticamente in tutto, e che negli anni mi ha seguito ovunque, nel bene e nel male

Certo le soddisfazioni non hanno voce in un bilancio economico, ma vuoi mettere quanto bene ti fanno ?

Per il 2010 ?
Essere sempre presente con i nostri menù, proponendo come sempre una cucina leggera e dinamica,  al passo con i tempi e attenta alle vostre esigenze
Siamo già pronti per S.Valentino questo il menù
Festeggiare il decimo compleanno di Fagottini (piccola anticipazione dal prossimo mese)
Cuocinando… si Parte!
Desinar Per Costozza… il menù il 2 Giugno vi aspettiamo Numerosi
Le Cene Palladiane….. dove le faremo quest’anno ?

Molti dei miei desideri si sono avverati, ne ho ancora qualcuno da esaudire, quindi non preoccupatevi se un bel giorno questa newsletter non vi arriverà più.  Uno dei miei desideri è anche quello di vincere al superenalotto, e se vinco……

Alla prossima

  • Togliti la Voglia, Vieni all’Æolia!
  • Alla Prossima
  • Consiglio come sempre Æoogle su Æolia Search Page per la ricerca online sull’Æolia
I Menù Del Mese   Pranzi & Cene
San Valentino Palladio
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I 100 Post più letti del 2009 http://blog.aeolia.com/i-100post-piu-letti-del-2009/ http://blog.aeolia.com/i-100post-piu-letti-del-2009/#comments Tue, 05 Jan 2010 00:53:17 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=985 100 post più letti nei 365 giorni fino al 31-12-2009 
 
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A Cena al Maracanà Ristorante Brasiliano a Dueville Vicenza  947
Desinar Per Costozza. Il video, le foto e…..  629
Desinar Per Costozza, il Bando  540
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A Cena alla Antica Quercia. Solesino, Padova  228
Le Grotte & i Ventidotti di Costozza  217
A Cena alla Pizzeria I Tigli S.Bonifacio Verona  209
A Cena da Julien – Vicenza  159
Buon Anno in Tutte le lingue del mondo (o quasi)  145
A Cena al “Quinto Elemento’ Abano Terme Padova  127
Buona Pasqua in tutte le lingue del mondo (o quasi)  125
A Cena alla Spaghetteria al Fiore, a Vicenza 28 Aprile 2009  115
Laos & Cambogia 2009 Panorami & HDR  113
Ossobuco al Forno con Porcini  112
Borghetto 17 Giugno 2009, Festa del nodo d’amore. Quasi in 4000!  95
Costozza La Perla dei Berici from Cincinnati  94
As seen on TV. Ecco come siamo in TV!  91
A Cena alla Trattoria Da Lovise Costabissare Vicenza  88
New Look, meglio questo o l’altro ?  85
A cena con Il Maialino allo Spiedo, Æolia, Costozza  80
Festa dei Fiori, Villa da Schio in Fiore 2009 16-17 Maggio 2009  75
Scrivono di Noi: La ristorazione d’autore fra passato e futuro di Lucilla Horatia Valentina  74
A Pranzo Dai Gelosi – ValProto Vicenza  73
Desinar Per Costozza, il Progetto Vincitore  69
Cena a casa di Amici…. La cassuola  68
Buon Natale in quasi tutte le lingue del mondo…..  67
Æolia – La Casa Del Vento  60
Foto!!!!!!  57
Crema Catalana (quella buona per davvero) con il microonde  57
Cena di San Valentino 2009  54
Formaggio! Quark  53
Beccace allo Spiedo (e non solo)  53
Cicciabombacanottiera  51
A Cena alla Pizzeria ‘Dove Come Quando’ Selvazzano Padova  50
Virtuoso Villa  47
A Cena al Ristorante “Quel Fantastico Giovedì”, Ferrara  47
Sapori di Sfida -Giallo Zafferano – La nostra pasta Fredda  46
SAN VALENTINO… sulle orme di Eolo, il Dio del Vento – da Abaco Viaggi, il 15 Febbraio 2009  45
Desinar per Costozza 2009, a Passeggio coin Galileo meno 1 Giorno!  44
A Cena alla Trattoria da Cirillo, Montegaldella Vicenza, martedì 21 Luglio 2009  44
Coda alla Vaccinara (Come insegna la Sora Lella)  43
Æolia News Numero 74, Giugno 2009  43
Dicono di noi….Magnaitalia  37
Il CuoocoGrafo … le foto!  36
A Cena al Ristorante Pizzeria al Vecio Portego, Vicenza, 21 Aprile 2009  35
Auguri!!!!  35
Le Cene Palladiane seconda edizione  35
Cambogia & Laos ? Si grazie – lunedi 2 Novembre – Giorno 1 – Costozza, Milano-Dubai  34
Buon Natale e felice Anno Nuovo… in tutte le lingue del mondo  32
A Cena al Ristorante Pizzeria al Company, Vicenza  32
Desinar per Costozza – 3 Mesi… I Biglietti !!!  32
Dicono di Noi da Il Mangione  32
A Pranzo alla Trattoria ‘Il Volto’, Longare, Vicenza  31
Desinar Per Costozza meno 3 mesi….  31
Infrarosso & HDR ancora  31
Desinar Per Costozza 2009 – Meno 4 Mesi –  30
Scortichino di Carne Salada con Rucola & Scaglie di Vezzena  30
Coppa Mascarpone  30
Humanistica, su gentile concessione del Professor Giuseppe Barbieri  29
A Cena Ristorante Hong Kong, Wok Sushi, Vicenza, martedì 8 Dicembre 2009  28
L’uovo alla Cuoc- ‘Orso Stufato, con Frutti di Bosco e Cipolline’  28
La Web Cam della Cucina dell’Æolia anche sul blog ?  27
Menù per le feste e non solo…..  27
Desinar per Costozza 2009, Ringraziamenti  27
Pace & Amore  26
A Cena al Ristorante Tokio a Desenzano del Garda  26
Cialda di Grana con Mazzancolle al Tartufo nero dei Berici su letto di Germogli  25
Stracciatelli alla Stracotta  25
Il menu di Pasqua 12 Aprile 2009  25
Il menu di Gennaio 2009  25
Il Cuocografo! le prime 123 foto!  24
A pranzo all’LP26 Cortina d’Ampezzo (con Mauro Lampo)  24
A Cena alla Pizzeria Conchiglia d’Oro, Vicenza  24
L’uovo alla “Cuoc” Boca Negra  22
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Cambogia & Laos ? Si grazie – Giovedì 12 Novembre – Giorno 11 Vientane City Tour  21
Giallo Zafferano. Chi mi ama mi vota!  21
Cena del Mas-cio 27 Novembre 2009  21
Il Trono ……  21
CE o China Export ?  20
Meringata in Coppa… il Video!  19
Laos & Cambogia 2009 Panorami & Infrarosso  18
Cambogia & Laos ? Si grazie – Mercoledì 11 Novembre – Giorno 10 -Da Phon Savan a Vientane  18
La Cena del Mas-cio (Maiale) 28 Novembre 2009  18
Risotto al Limone  18
A Cena al Giada, Grumolo delle Abbadesse, Vicenza  18
Cambogia & Laos ? Si grazie – Martedì 10 Novembre – Giorno 9 – Phon Savan e la piana delle Giare  18
Sopa Coada  18
Rosada Veneta al Rosolio con Crema alla Vaniglia  18
VILLA DA SCHIO IN FIORE (fuori e dentro casa) 17-18 maggio 2008  18
A Cena alla Pizzeria La Fornace, Mestrino Padova  17
A Cena ai Cinque Sensi Malo. Vicenza  17
Canon Contest ….. Camera Con Vista  17
A Cena Allla Gran Caffeteria Kofler di Padova, 24 Febbraio 2009  17
Desinar Per Costozza 2009 Meno 5  17

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Cena Palladiana a Palazzo Chiericati 7 e 8 Ottobre 2009 Le Foto e Il Video http://blog.aeolia.com/na-palladiana-a-palazzo-chiericati-7-e-8-ottobre-2009-le-foto-e-il-video/ http://blog.aeolia.com/na-palladiana-a-palazzo-chiericati-7-e-8-ottobre-2009-le-foto-e-il-video/#comments Fri, 16 Oct 2009 16:57:39 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=851  

E queste le foto!

Cena Palladiana

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Cena Palladiana a Palazzo Chiericati 7 e 8 Ottobre 2009 http://blog.aeolia.com/cena-palladiana-a-palazzo-chiericati-7-e-8-ottobre-2009/ http://blog.aeolia.com/cena-palladiana-a-palazzo-chiericati-7-e-8-ottobre-2009/#comments Tue, 29 Sep 2009 03:42:26 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=846 Questo il menù

Frittata con cipolla
sopressa cotta al rosmarino
Panà
lumache con creste di gallo e polentina
Vino Rosè – Cavazza
Pane tostato con carne di Lusiana, tartufo nero e fonduta di Asiago e patata di Rotzo
Vino bianco dei Covoli – Mattiello
 
Ravioli di pasta fresca
Ripieno di funghi, radicchio e sopressa con salsa ai chiodini
Vino bianco dei Covoli – Mattiello
 
Arna muta del rosario (allo spiedo) con polenta onta fritta, radicchio e misticanza e guarnizione di sugo di melograno
Terra dei rovi – Dal Maso
 
Gelato al fragolino
 
Tortino di riso di Grumolo delle Abbadesse con gelato al miele di castagno ai frutti di bosco
Vino Dindarello – Maculan

e queste le foto!

UN DESSERT (MA NON LO FACCIAMO)

P1020646_resize__Capzicco

 

P1020645_resize__Capzicco 

L’anitra allo spiedo!

P1020643_resize__Capzicco 

La Carne di Lusiana

P1020635_resize__CapziccolA CARNE DI lUSIANA

 La torta salata di Radicchio, pastinaca e caprino

 

 

P1020636_resize__Capzicco 

Quello che resta dell’ottmo raviolo!

P1020638_resize__Capzicco

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A Cena Alla Favorita, Bassano Vicenza, martedì 22 Settembre 2009 http://blog.aeolia.com/a-cena-alla-favorita-bassano-vicenza-martedi-22-settembre-2009/ http://blog.aeolia.com/a-cena-alla-favorita-bassano-vicenza-martedi-22-settembre-2009/#respond Tue, 29 Sep 2009 03:11:22 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=844 Nome: Alla Favorita

Dove :  Via San Giorgio 49, Bassano del Grappa Vicenza
Quando: 28 Aprile 2009

Web: http://www.allafavorita.com/

Telefono: +39.0424.500307

Turno di chiusura: mai

Prezzo: 11 Euro a testa, Rosi, Agnese ed io

Giudizio in Z: ZZZ

La Cucina ha proposto:

 Tre buone pizze, ricche e croccanti, ben composte e calde
Dalla Cantina:
3 Birre alla spina
2 caffè
Impressioni:
 
Dopo un pomeriggio passato da Enzo a l’altro Penacio per le prove de piatti della Cena Palladiana a Palazzo Chiericati,una buona pizza non poteva certo mancare!
E visto che avevo promesso a Roberto che lo sarei andato a trovare… così ho fatto!
L’ambiente è molto accogliente, il personale e cordiale e ababstanza veloce sia el raccogliere la comanda che a portare birre e pizze, poi a sala si è riempita un pò e hanno un pò tardato a raccogliere le ordinazioni per i dessert o caffè, poco male, un pò di pausa ci voleva. Le pizze e gli ingredienti delle pizze sono inaccepibili, la sorpesa finale è il conto, onestissimo! Unico neo… Roberto non c’era …. era di riposo…. e caldo, l’ambiente era molto caldo, sarà che siamo abituati al fresco dell’Æolia, ma alla Favorita non si soffre certo per il freddo! Ci torneremo quest’inverno!
PS. Sito web,fattio bene, veloce, semplice e accativante alo stesso tempo.
Luca

Luca

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Le Cene Palladiane seconda edizione http://blog.aeolia.com/le-cene-palladiane-seconda-edizione/ http://blog.aeolia.com/le-cene-palladiane-seconda-edizione/#comments Thu, 10 Sep 2009 01:49:43 +0000 http://blog.aeolia.com/?p=820 LE CENE PALLADIANE 2009:

LA GASTRONOMIA INCONTRA

IL FASCINO DELLE VILLE

 Mercoledì e giovedì
7 e 8 OTTOBRE 2009
PALAZZO CHIERICATI
a Vicenza

Le meraviglie dell’architettura e quelle della buona tavola insieme per cinque serate all’insegna dell’eleganza, del fascino, della raffinatezza. È quanto propone la seconda edizione de Le Cene Palladiane, appuntamenti fra gastronomia e arte promossi dai Ristoratori dell’Associazione Artigiani Confartigianato di Vicenza, in collaborazione con i Comuni di Vicenza e Caldogno, Veneto – Tra la Terra e il Cielo, il consorzio Vicenza È e il comitato Andrea Palladio 500.

Ecco allora quattro capolavori dell’architetto che più di ogni altro ha disegnato il profilo artistico della terra vicentina e veneta trasformarsi in suggestiva cornice per cinque appuntamenti con le diverse declinazioni del “buono” proposte dai ristoratori artigiani. Grande protagonista delle Cene sarà infatti il Menu Artù, formula pensata da questi maestri della cucina per esaltare in tutto il loro valore i prodotti locali, puntando sui migliori ingredienti che si possano desiderare: l’assoluta genuinità, il rispetto per l’alternarsi delle stagioni, la freschezza che solo la vicinanza fra la terra e la tavola può garantire, il culto per le tradizioni mantenute vive dalla fantasia. Ogni serata vedrà all’opera un diverso team di ristoratori, che firmeranno quindi cinque diverse versioni del Menu.

La nuova edizione delle Cene mantiene parzialmente il format che lo scorso anno ne ha decretato il grande successo, arricchendolo comunque di qualche novità. Anzitutto le sedi delle Cene: si parte da Villa Godi Malinverni di Lugo di Vicenza giovedì 25 giugno, nella stessa sede che chiuse ad ottobre l’edizione 2008, ma che quest’anno ospiterà gli invitati nei propri giardini, con nuove emozioni e suggestioni. Giovedì 23 luglio si tornerà a Villa Caldogno, ancora una volta nel parco antistante la Villa, dove l’anno scorso si registrò un boom di prenotazioni con oltre trecento commensali. A seguire, due nuove locations in calendario: giovedì 3 settembre si farà tappa sotto i portici di Villa Angarano Bianchi Michiel a Bassano del Grappa, sede poco conosciuta ma unico vero esemplare di Villa realizzato personalmente da Palladio in quel territorio; e, per finire, mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre Palazzo Chiericati in centro a Vicenza, cuore pulsante della città del Palladio, chiuderà il sipario sulle Cene di quest’anno, in significativa concomitanza con la fine del lungo anniversario per i 500 anni dalla nascita del sommo architetto.

Un’edizione che vuole dunque farsi ricordare, dopo il brillante esordio del 2008. A fare da corollario alla gastronomia, non mancheranno poi musica, spunti d’arte e – dopo il successo dello scorso anno – le narrazioni dell’attore e regista Pino Costalunga, che con la sua compagnia Glossa Teatro intratterrà gli ospiti durante l’aperitivo di apertura, la visita alle ville e ancora durante la cena. Al termine di ogni serata, inoltre, agli ospiti verrà consegnata una serigrafia opera di Galliano Rosset, noto illustratore, saggista e fine cultore della storia delle tradizioni venete.

Per le prenotazioni e per ogni informazione ci si può rivolgere all’Associazione Artigiani vicentina, al numero telefonico 0444 168322.

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Humanistica, su gentile concessione del Professor Giuseppe Barbieri http://blog.aeolia.com/humanistica-su-gentile-concessione-del-professor-giuseppe-barbieri/ http://blog.aeolia.com/humanistica-su-gentile-concessione-del-professor-giuseppe-barbieri/#respond Tue, 11 Mar 2008 06:35:21 +0000 http://blog.aeolia.com/wordpress/?p=110 nella migrazione dal vecchio blog, era stato trasferito solo il titolo, ma non l’articolo….. non me ne voglia il professor Barbieri…

HVMANISTICA

 

an international journal

of early renaissance studies

 

1/2 · 2006

 

pisa · roma

 

i stituti editoriali e polig rafici internazionali

 

mmvi

 

ESTRATTO

 

COORDINAMENTO SCIENTIFICO

ED EDITORIALE

SCIENTIFIC AND EDITORIAL

COMMITTEE

 

Giuseppe Barbieri · Jean-Louis Charlet

Marcello Ciccuto (Segretario · Secretary)

 

Francesco Furlan (Segretario · Secretary)

 

Martin McLaughlin · Gianni Venturi

 

*

 

COLLEGIO DI DIREZIONE

EDITORIAL BOARD

 

Giuseppe Barbieri · Jean-Louis Charlet

Marcello Ciccuto · Claudio Crescentini

Francesco P. Di Teodoro · Enrico Fenzi

Riccardo Fubini · Francesco Furlan

Guglielmo Gor ni · Nicoletta Guidobaldi

Yves Hersant · Charles Hope

Frank La Brasca · Giulio Lepschy

David Marsh · Mario Martelli

Martin McLaughlin · Stefano Pittaluga

Lionello Puppi · Francisco Rico

Alain-Ph. Segonds · Ranieri Varese

Philippe Vendrix · Gianni Venturi

 

« FINXIT IN EFFIGIEM MODERANTUM CUNCTA DEORUM » :

UN RITRATTO IN SEMBIANZE DI PROMETEO

 

Giuseppe Barbieri

 

1. Non uomini, dèi

Nel 1903, Hugo von Hoffmannsthal scrisse

 

una pagina giustamente famosa su villa Almerico-

Capra, universalmente nota come la

Rotonda di Andrea Palladio. L’edifi cio non era più

percepibile nello splendore di un tempo. Con amaro

riscontro lo scrittore ci indica le strutture di accesso

alla villa « umiliate come sono, desolate, spellate fi no

ai mattoni, sosta delle lucertole » ; 1 ciò tuttavia non

 

riduce l’impatto della sua percezione :

 

È un edifi cio costruito per un piacere tale, come se non

fosse destinato a uomini ma a dèi. E se furon uomini,

devono aver avuto qualcosa di divino nel sangue per

sopportare una abitazione come questa. Un qualcosa di

superiore all’umano esigono queste quattro scalinate, rivolte

ai monti, al mare, alla pianura, alla città. Anche solo

il loro aspetto – umiliate come sono, desolate, spellate

fi no ai mattoni, sosta delle lucertole – genera sogni. Terribile

come nessuna di esse sappia niente dell’altra, come

ognuna volti le spalle all’altra, e come tutte poi alla sala

enorme che s’imbuia. Su una di esse potrebbe esserci un

guerriero, un tremendo Dio di distruzione che lanciasse

segnali di fuoco giù verso il piano, giù verso la città. E

sull’altra, quella che guarda il mare, un piacere sfrenato

che si riversa di gradino in gradino, ruota ebbra, faunesca,

con mani folli e capelli bagnati di baci e di vino, e

succo a grappoli schiacciati di bocca a bocca spruzzante

verso le stelle. E in direzione delle stelle, della scintillante

striscia di Orione, verso le ombre mute di quei monti

giganteschi che respirano divina purezza, uno, sulla terza

scalinata, solo, tremante di giovinezza e di stupore. E su

quella di spalle che guarda verso le cupe trame della vasta

pianura, potrebbe accadere un delitto. E tutte quattro non

saprebbero niente l’una dell’altra.

 

Non intendo partire da qui per costruire una qualche

antologia di testi, che pure non mancano, sul capolavoro

palladiano. Non rientra tra gli obiettivi di questo

intervento neppure una precisa contestualizzazione

del punto di vista di Hoffmannsthal, quello che in

 

particolare si dispiega nella seconda parte del passo,

dove non è comunque affatto implausibile avvertire,

 

da una parte, il ricorso a suggestioni nietzscheane e,

insieme, una sorta di impiego di quelle Pathosformeln

 

che Aby Warburg fi ssa, negli stessi anni, come uno

dei criteri più efficaci per la comprensione dell’arterinascimentale. 2 L’unico dato che mi preme viceversa

 

sottolineare è anche il più insistito nella pagina

dello scrittore austriaco : la presenza degli dèi. Di

uomini-dèi nell’attacco del brano, di una divinità

diffusa, nella seconda parte, che popola le quattro

 

scalinate della villa, con dinamiche e atteggiamenti

molto diversi – statuari e irrefrenabili, tremanti o

privi di vita – ma anche con una panica, generale

capacità di coinvolgimento, che abbraccia le stelle e

le quattro parti del mondo, le azioni e i sentimenti ;

che sembra inoltre e comunque aspirare, tra sogni

e forzate impossibilità di sapere, a una conoscenza

che superi le apparenze, che sorpassi quel buio che

Hoffmannsthal colloca nel cuore dell’architettura.

 

Il brevissimo accenno « alla sala enorme che s’imbuia

» lascia presumere una visita anche all’interno

dell’edifi cio. Furono i soggetti della decorazione che

osservò a fornirgli lo spunto per una così marcata

evidenziazione del carattere ‘divino’ di quel segno

architettonico ? Non abbiamo alcuna possibilità di

conferma, ma sappiamo tuttavia che, pur in condizioni

di illuminazione non ottimali, Hoffmannsthal

 

vide pressoché solo dèi. Paola Rossi ha osservato che

« la decorazione pittorica della Rotonda rappresenta

un episodio della problematica dei fatti artistici tra

quelli rimasti a tutt’oggi più nebulosi » : 3 ciò riguarda

 

però – e non è poco s’intenda – l’assenza di dati

documentari, la mancanza di indizi che consenta-

 

1 Hugo von Hoffmannsthal, La Rotonda del Palladio, Sommereise,

1903, in Prosa, ii, Berlino, 1953, trad. it. di Nico Stringa in

 

« Odeon », i, 2, 1980, p. 21.

2 Per i testi di quest’ultimo si veda Aby Warburg, Opere, i,

La rinascita del paganesimo antico e altri scritti, a cura di MaurizioGhelardi, Torino, Nino Aragno Editore,

2004, in particolare la

 

conclusione de L’ingresso dello stile anticheggiante nella pittura del primoRinascimento

, il testo della celebre conferenza proposta dapprima

 

al Kunsthistorisches Institut di Firenze, il 20 aprile del 1914. Sulproblema delle

Pathosformeln in Warburg basti il rinvio ai saggi

 

di Giovanni Careri, Ezio Raimondi e Claudia Cieri Via nella

miscellanea che raccoglie gli Atti del Convegno di Ferrara del

1998 : Aby Warburg e le metamorfosi degli antichi dei, a cura di Marco

 

Bertozzi, Modena, Franco Cosimo Panini, 2002.

3 Paola Rossi, Gli affreschi, in La Rotonda, Milano, Electa, 1988,

 

pp. 143–167 : qui p. 143 ; neppure il Catalogo della recente Mostra

Andrea Palladio e la villa veneta da Petrarca a Carlo Scarpa, a cura di Guido

 

Beltramini e Howard Burns, Venezia, Marsilio, 2005 aggiungeelementi salienti : si veda infatti, ivi,

Paola Marini, La decorazione

della villa all’età di Palladio, pp. 105–115 ; qualche maggiore motivo diinteresse nelle schede, pp.

356–365. Un’analisi della bibliografi a

 

critica sulla villa si deve a Donata Battilotti (pp. 497–498), in

Lionello Puppi, Andrea Palladio, nuova ed. aggiornata e ampliata

 

a cura di Donata Battilotti, Milano, Electa, 1999 : concordo conla studiosa sulla ridotta e

fficacia di una lunga serie di letture

 

esoteriche della costruzione e della sua decorazione che si sono

venute allineando nell’ultimo scorcio del xx secolo

 

162 giuseppe barbieri

 

no di decifrare e restituire un organico programma

iconografi co, l’incertezza su cronologie certe e su

attribuzioni sicure agli artisti coinvolti, che Palladio

per di più non rammenta nel pur lungo testo che

accompagna l’invenzione nel suo trattato di architettura,

licenziato nel corso del 1570 1 (quasi a stabilireun implicito termine post quem per l’avvio dell’impresa

 

di decorazione degli interni).

Almeno i soggetti della decorazione risultano assai

meno nebulosi : persino le grottesche, che compaiono

in fasce a perimetro delle campiture di affresco

 

nella sala grande a est, e che risolvono globalmente

la decorazione dei camerini di collegamento (segni

spesso discussi, soprattutto quanto ai termini dell’esecuzione,

ma anche, almeno sino ad anni recenti,

scarsamente analizzati), nel momento in cui vengono

correttamente inquadrate nel contesto berico (e

veneto) del secondo Cinquecento, 2 palesano senza

 

equivoci le tematiche prevalenti, esito di un profi

cuo colloquio tra le riconosciute competenze del

probabile e più presente (ma non l’unico) esecutore,

Eliodoro Forbicini, e gli interessi del primo proprietario

della villa, Paolo Almerico : parlano della

ricchezza di una natura fertile e generosa di messi

(un dato esplicitamente sottolineato, del resto, dallo

stesso Palladio nel suo trattato) e delle contraddizioni

che in essa coesistono, e che riverberano necessariamente

nell’intima personalità dell’uomo ; segnalano

1 A proposito della complessa pagina palladiana (I quattro libri

di architettura, In Venetia, Appresso Dominico de’ Franceschi,

 

1570, ii, 3, p. 18) credo che la monografi a sulla Rotonda del

1988 possa essere ancor oggi utilmente integrata dal mio Andrea

Palladio e la cultura veneta del Rinascimento, Roma, Il Veltro, 1983,pp.

213–226, in particolare per quanto si riferisce agli accenni

 

al tema del doppio.

2 Come ha fatto una mia bravissima allieva nella sua tesi di

 

laurea, cui rimando : Francesca Manea,

« Cose che pareno insogni »

e « cose studiose » : motivi a grottesca nella decorazione vicentina dei secc. xv

 

e xvi, tesi di laurea, Università degli Studi di Udine, a.a. 1998–

 

1999 : per la Rotonda, pp. 326–347.

Fig. 1. Vicenza, Villa Americo-Capra, detta La Rotonda, soffitto della stanza grande a sud,Alessandro Maganza, Trionfo

di Minerva (della Sapienza), affresco, 1599

ca. (courtesy Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palla –

 

dio», Fototeca).

 

 

un ritratto in sembianze di prometeo 163

 

il positivo valore e il ruolo decisivo della sessualità,

con cui l’uomo partecipa alla fertilità del più vasto

contesto naturale ; attestano il bisogno di un’elevazione

morale, da conseguire mediante pratiche di

devozione personale (i cui emblemi spesso si rivelano

connotati da una sottile doppiezza semantica) ;

si aggiungano alcuni precisi rimandi, per quanto il

genere espressivo consente, agli eccepibili comportamenti

intrattenuti dal committente nel corso della

sua vita, dato che era stato accusato di omicidio e

di aver illecitamente trattenuto le prebende legate

a una carica che non aveva pienamente ricoperto ;

infi ne, l’allusione a una strategia di conoscenza delle

più alte verità, tradotta nell’immagine frequente della

cicogna, che per Giovanni Pierio Valeriano, nei suoi

monumentali Hieroglyphica, rinvia per l’appunto a un

animus divinus intentus, 1 cicogna che è talvolta connotata

 

addirittura dalle ali di Psiche, similmente riferibili

a un simbolico percorso di elevazione cognitiva e

spirituale : forse anche questo elemento ha lasciato

una traccia nella pagina palladiana del trattato,

quando l’architetto sottolinea manifestamente (ma,

invero, paradossalmente) la collocazione acropolica

dell’edifi cio, rimarcandone allo stesso tempo l’« ascesa

[ascesi ?] facilissima » che vi approda.

Per quanto riguarda gli elementi anche dimensionalmente

maggiori della decorazione della villa, per

cui rimando al citato ed esauriente saggio di Paola

Rossi, qualche problema di lettura può essere in effet-

1 Cfr. Giovanni Pierio Valeriano, Hieroglyphica sive de sacris

Aegyptiorum aliarumque gentium literis commentarii, Lugano, Honoraty,

 

1579, p. 124.

 

Fig. 2. Vicenza, Villa Americo-Capra, detta La Rotonda, soffitto della stanza grande a nord, ambito di Bernardino India,

Trionfo della Sapienza con le Grazie e tre divinità olimpiche, affresco, ante 1590 (courtesy Vicenza, Centro Internazionale di Studi di

 

Architettura «Andrea Palladio», Fototeca).

 

164 giuseppe barbieri

 

ti rintracciato nella puntuale decifrazione di alcune

fi gure della cupola che sovrasta la sala centrale e, in

casi marginali, nei soffitti delle sale angolari (segnatamente

 

per gli ottagoni della stanza grande a sud). Ma,

nel complesso, essi risultano di signifi cato scoperto

e coerente con quanto ho indicato a proposito dei

camerini a grottesche : vi si mescolano allegorie delle

virtù e delle arti, che dispiegano un discorso di complessa

elevazione, in termini di conoscenza e di comportamenti

morali, presidiate e, per quanto si riferisce

alla percezione d’insieme che poteva averne ricavato

Hoffmannsthal, pressoché dominate, dopo l’intervento

 

di Louis Dorigny all’inizio del xviii secolo , 1

dalle

 

raffigurazioni delle divinità pagane dell’Olimpo.

 

 

2. Olimpi in villa

 

Tale presenza è in realtà tutt’altro che infrequente negli

edifi ci suburbani di Andrea Palladio, come pure del

resto in alcuni suoi palazzi vicentini : tanto in quello

per Marc’Antonio Thiene quanto in quello per Girolamo

Chiericati – ma sarà il fi glio di questi, Valerio, a

promuoverne la fastosa decorazione – esistono esplicite

Stanze degli Dèi. Nel palazzo per Iseppo Porto,

la cui impresa decorativa, per altro sconvolta nel corso

dei secoli, presumibilmente precede le altre, scene mitologiche

si accompagnavano a dipinti e affreschi, rinnovati

 

anche nel corso del xviii secolo, che ritraevanoalcuni esponenti della famiglia proprietaria :

2 una contiguità

 

che vedremo vieppiù enfatizzata nell’episodio

1 Sull’attività dell’artista in Veneto cfr. Louis Dorigny 1654-

1742. Un pittore dalla corte francese a Verona

, a cura di Giorgio

 

Marini e Paola Marini, Venezia, Marsilio, 2003.

 

 

2 Si veda la ricapitolazione del problema in Franco Barbieri,

Vicenza città di palazzi, Milano, Silvana Editoriale, 1987, pp. 72–74.

Fig. 3. Vicenza, Palazzo Thiene (sede della Banca Popolare), Sala delle Metamorfosi, volta con gli affreschi di Bernardino

 

India e gli stucchi di Alessandro Vittoria, 1552

ca. (courtesy Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura

 

«Andrea Palladio», Fototeca).

 

 

un ritratto in sembianze di prometeo 165

 

che costituisce il centro di questo mio saggio. Quanto

alle ville, Giovanni Antonio Fasolo 1 dispone un sovraccaricoOlimpo a precedere raffigurazioni di momenti

 

di vita domestica (dove probabilmente appaiono anche

i membri della famiglia committente) in quella per

i Caldogno, nell’omonimo e piccolo centro alle porte

di Vicenza ; a Pojana

Maggiore, nel la

villa progettata per

l’eponima famiglia,

Bernardino India

colloca sul soffitto di

 

una delle due stanze

principali, a destra

dell’ingresso, le divinità

dell’Olimpo

e, su una parete, una

famiglia, quella dei

committenti, in vesti

classiche, inginocchiata

dinanzi alla

statua della Pace. Anche

a Maser, a Villa

Barbaro, il più complesso

e lungamente

discusso episodio di

decorazione di una

villa palladiana, 2 nel

 

braccio posteriore del

salone Paolo Verone

se affianca alla

 

vi sione dell’Olimpo

sul soffitto i ritratti

 

della moglie di uno

dei due committenti,

Marcantonio, dei

fi gli di questi e della

loro nutrice, che si

affacciano, con intrigante

 

naturalezza, da

un ballatoio. E a sua

volta, Battista Zelotti,

che già aveva collaborato

alla decorazione della Villa Godi di Lonedo

di Lugo Vicentino, popola i soffitti e le pareti di Villa

 

Foscari, la Malcontenta, a Gambarare di Mira, e di

quella per gli Emo a Fanzolo, con allegorie di Virtù e

di divinità pagane, secondo schemi e dosaggi non lontani

da quelli che abbiamo veduto alla Rotonda.

Il diffuso ricorso alle allegorie di Virtù nella decorazione

 

delle ville venete è una questione sin troppo

indagata dalla critica, che ha riconosciuto da tempo

il preciso ricorso a strumenti anche iconici per la veicolazione

del nuovo valore che veniva attribuendosi,

nel corso del Cinquecento, alle pratiche agricole, nel

quadro del complesso virage che, nella Repubblica

 

veneta, porta alla costituzione di uno Stato da Terra,

dapprima affiancato

 

a quello da

Mar, e rapidamente

de s tinato a

sostituirlo come

fonte delle risorse

del Dominio ;

a tale affermazione

 

di senso fi niva

per contribuire, a

sostegno, anche

la ripresa del più

datato topos umanistico

 

che fi ssava

nell’abbandono

dei negotia

affannosi della vita

 

ci vile e cittadina

la condizione

pe r un progresso

spirituale personale,

ma anche di

gruppi e di ceti.

Non è questa la

sede per ripercorrere

le sfaccettate

articolazioni del

problema. Re –

s tiamo piuttosto

a una dimensione

di contiguità

tra i committenti

e proprietari delle

ville (spesso

raffigurati, come

 

abbiamo visto,

negli interni cicli

di decorazione) e le divinità del mondo antico :

anche su questo punto, da Warburg a Wind a Seznec,

sono venute stratifi candosi, nel corso del Novecento,

alcune fondamentali rifl essioni, che possono fornire

lo sfondo per la specifi ca aggiunta di questa circostanza.

3. « Un’eolo ver, ch’il finto rassomiglia »

 

Mi riferisco a un episodio certamente minore, quanto

al livello dell’esito artistico, ma non invece per il suo

sicuro interesse iconografi co, almeno nella generale

prospettiva appena indicata. Si tratta della decorazione

del soffitto di un piccolo padiglione che Francesco

 

Trento, un nobile vicentino di cui ho avuto molti

1 Cfr. Stefano Marconi, ad vocem, in Dizionario Biografi co degli

Italiani, xlv, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1995

,

 

pp. 259–262.

 

2 Cfr. A. Puppi, Andrea Palladio, cit., pp. 314–318, e D. Battilotti,

 

ivi, pp. 469–471.

 

Fig. 4 – Vicenza, Palazzo Chiericati, soffitto della saletta sud del piano terra,

Giovan Battista Zelotti, Concilio degli Dèi (part.), affresco, 1557-1558 (courtesy

 

Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palladio

», Fototeca).

 

166 giuseppe barbieri

 

anni fa l’occasione di occuparmi abbastanza a fondo, 1

 

realizza a Costozza, « una villa nel Vicentino, lontana

dalla Città sei miglia », 2 entro il 1560, 3 accanto a una

 

maggiore residenza suburbana di famiglia, ereditata

dal padre, Girolamo, e decora, credo, pressoché nella

stessa fase temporale, sebbene, ritengo, senza portare

a defi nitivo compimento l’iniziale, e forse sin troppo

ambizioso, programma iconografi co : di cui ci resta

tuttavia una preziosa indicazione proprio nel codice

ambrosiano A. 16 inf. su cui si concentrava il mio

 

intervento del 1983.

1 Cfr. Giuseppe Barbieri, Il vento e la legge : Francesco Trento e il

circolo di villa Eolia, « Studi Veneziani », n.s., vii, 1983, pp. 81–142.

2 Come recita l’inizio della celebre descrizione fornita a Leandro

 

Alberti da Giangiorgio Trissino : vedila in

Descrittione di tutta

Italia…, In Vinegia, per Domenico de’ Farri, mdlvii, ff. 418rv.

 

3 Come conferma il testo di un’iscrizione, un tempo scolpita

 

nel ‘Carcere dei Venti’ sottostante la stanza che ci interessa, che

ci è stata conservata in due versioni, l’una nel cod. A. 16 inf., nella

 

Biblioteca Ambrosiana di Milano, con un decisivo errore, quanto

alla data, l’altra da Francesco Tomasini nella sua Genealogica istoria

delle famiglie nobili vicentine (Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana,Mss.,

gonz. 26.8.3 = 3336, ff. 227v–228r) : « Franciscus Tridentus

 

vicentinus iureconsultus Hieronimi equitis fl ius geliditate fl atu

in caverna Cubalo nuncupata spirantem, in aedes proprias per

hoc cryptoporticum deduxit ad temperandum ardores et aestivos

calores quem tum cohibendo tum relaxando novo atque mirabili

artifi cio per cubicula quaeque deducendo ea pro libito suo

refrigerare et calefacere valet ita ut custodia Villa, eius ingenio,

diligentia, impensa ac aemulatione ornatior effecta, inter regia

 

oblectamenta connumerari possit. Anno 1560

, aetatis autem sue

 

trigesimo secundo ».

 

Fig. 5. Caldogno (vi), Villa Caldogno, volta a botte dell’atrio, Giovanni Antonio Fasolo,Olimpo, affresco, 1570 ca. (courtesy

 

Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palladio», Fototeca).

 

un ritratto in sembianze di prometeo 167

 

Senza ripercorrerlo, occorrerà d’altra parte spendere

due parole sull’elemento più fortemente caratterizzante

la piccola costruzione annessa a Villa Trento,

il padiglione sovrapposto a un Carcere dei Venti 1

 

che Francesco, così come attestano iscrizioni ancora

presenti 2 e composizioni letterarie similmente inseritenel dossier ambrosiano, aveva voluto designare

 

col nome di Eolia, di nuova reggia del signore dei

venti. Si tratta di un sistema di termoregolazione,

per convezione naturale, che metteva in comunicazione,

mediante lunghi cunicoli (i cosiddetti ‘ventidotti’),

una serie di grotte : ciò consentiva anzitutto

di mantenere a temperatura costante la ricca cantina

(celebrata anche da Ruzante) allogata nelle immediate

vicinanze del Carcere, e di operare inoltre, attraverso

saracinesche opportunamente manovrate, l’immissione

– nel padiglione, nella villa contigua, nelle altre

ville contermini – di un maggiore o minore fl usso

di aria fresca e non troppo umida, con effetti, tuttora

 

in vigore, che anticipano, per così dire, i nostri

usi dell’aria condizionata. Proprio Francesco, che

una lunga e qualifi cata serie di elogia riconoscono, e

 

cito dal meno felice da un punto di vista letterario,

come « un’huom ch’i venti frena, e slega, e move, /

E un’Eolo ver, ch’il fi nto rassomiglia », 3 rivendica in

 

quello stesso codice ambrosiano, in un autografo, il

signifi cato della sua impresa :

 

Franciscus Tridentus vicentinus iureconsultus Hieronimi

equitis fi lius gelidi venti fl atum in caverna cubalo nuncupata

spirantem per hoc Chriptoporticum in hunc locum

Æolium nuncupatum deduxit ad temperandos ardores et

aestivos calores quem tum cohibendo tum relaxando novo

atque mirabili artifi cio per huius domus cubicula quaeque

ducendo ea pro libito suo refrigerare et calefacere valet.

Adeo quod ut non tam mirabili hoc ventiducto quam

acquaeductis et piscinis picturis et ornato Musaeo domus

decoratur sed etiam hortiis viridariis vinetis Parnaso scilicet

Falerno et Olimpo ex incultis et saxosis locis ab eo

emptis plantatis ac in eam quae nunc videtur amenitatem

et fertilitatem reuctis Custodia villa dum haec alij imitari

conantur deliciosissima efficitur et inter regia oblectamenta

 

connumerari potest.

1 Cfr. Palladio, I quattro libri, cit., i, 27, p. 60 : « il carcere de’

 

Venti, che è una stanza sotterra fatta dall’Eccellentissimo Signor

Francesco Trento, & da lui chiamata eolia : ove molti di detti

 

Ventidotti sboccano : nella quale per fare che sia ornata, e bella,

e conforme al nome ; egli non ha sparagnato nè a diligenza, nè a

spesa alcuna ».

2 L’iscrizione tutt’oggi visibile all’ingresso del criptoportico,

 

assai diversa da quella, molto più lunga, che lo stesso Trento

aveva compitato, recita : aeolvs hic clavso ventorvm carcere

 

regnat aeolia.

Fig. 6. Pojana Maggiore (vi), Villa Pojana, soffitto della sala

 

centrale, Giovan Battista Zelotti, Le divinità dell’Olimpo fannocorona a Giove

, affresco, 1558 ca. (courtesy Vicenza, Centro

 

Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palladio»,

Fototeca).

Fig. 7. Pojana Maggiore (vi), Villa Pojana, Sala degli Imperatori,

 

parete settentrionale, Bernardino India, I committentivenerano una statua della Pace

, affresco, entro il 1563 (courtesy

 

Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architet tura

«Andrea Palladio», Fototeca).

 

3 Milano, Biblioteca Ambrosiana, Cod. A. 16 inf., f. 21r.

 

168 giuseppe barbieri

 

Non voglio che sorgano equivoci. Come è agevole

evincere dall’intonazione del passo che ho riportato

– una prima stesura, e tuttavia più ampia e stimolante,

dell’iscrizione che Trento avrebbe poi fatto apporre

all’ingresso del Carcere dei Venti 1 – a Francesco spetta

 

sostanzialmente il merito di aver ‘trasfi gurato’ un sistema

da secoli in uso a Costozza, sotto e dentro le pendici

dei Colli Berici : il nobile giureconsulto vicentino

aveva provveduto insomma a un’opera di risignifi cazione

(o forse, come vedremo, di ricreazione) di quel

meccanismo, così come aveva provveduto, nel corso

degli anni a rinominare,

in modo

magniloquente e

sintomatico, gli a ppezzamenti

della

sua proprietà ; Parnaso,

in precedenza

Contrà del la

Crosara, o delle

Lasteselle ; Falerno,

già Contrà di

Bazaloni ; 2 Olimpo.

 

Si tratta di

un’impostazione

che, nella mia monografi

a su Palladio

e nel saggio

sul circolo di Villa

Eolia, proponevo

di ascrivere, giocando

sui termini

che Alberti fi ssa

nel capitolo 2 del

 

sesto libro del Dere aedifi catoria

, a una

 

precisa logica dell’‘

ornamento’, nei

confronti di un

mondo che risulta

sì già segnato

dall’autentica bellezza

della creazione divina e che comunque abbisogna

di interventi, a completamento, dell’uomo. Una

impostazione che, inevitabilmente, può essere sancita,

sintetizzata, anche da un testo fi gurativo : in questo

caso, dagli affreschi sul soffitto dell’Eolia.

 

4. Prometeo tra i pianeti

 

Negli ultimi lustri l’episodio è stato oggetto di una

qualche attenzione da parte della critica, 3 che tuttavia

 

non ha ancora colto in modo esauriente, a mio avviso,

il senso che Francesco Trento vi voleva riposto. La

descrizione fornita da Alessandro Bevilacqua, pur con

qualche inesattezza, è assai puntuale :

 

La decorazione […] confi gura un padiglione ipetro, formato

da un peristilio concluso da una volta ; il peristilio

è composto da un alto zoccolo corrente, su cui poggiano

pilastri con addossate semicolonne corinzie, a reggere un

articolato architrave ; gli intercolumni ora si chiudono in

specchiature marmoree, ora si aprono in corrispondenza

delle porte e fi nestre reali, e d’un fi nto sfondo paesistico. 4

 

Dall’architrave s’innalza

la volta aperta,

composta da una

doppia crociera di

archi (quattro maggiori

che partono

dal centro dei lati, e

quattro minori dagli

angoli della sala) che

si conclude nell’ottagono

sommitale.

Gli archi maggiori

assumono la forma

di pilastri, suddivisi

da una cornicetta :

alternativamente lisci

o decorati, nella

parte inferiore, con

due fanciulle stilofore,

ciascuno racchiude

una nicchia

entro cui è posta

l’allegoria bronzea

d’una stagione. 5 Nei

 

pilastri lisci, putti

fes tanti tra mazzi di

 

1 Cfr. supra, p. 168, nota 3.

2 Per queste due rinominazioni cfr. Vicenza, Archivio di Stato,

 

Notarile, notaio Oliviero Scalabrin, busta 8450, 15 dicembre

 

1575, e notaio Cesare Gennari, busta 8214, 8 ottobre 1576.

3 Cfr. Alessandro Bevilacqua, Ricerche e notizie per una storia artistica

di Costozza, Longare e Lumignano, in Costozza. Territorio immaginie civiltà nella storia della Riviera Berica Superiore

, a cura di Ermenegildo

 

Reato, Vicenza, Stocchiero

Editrice, 1984,

 

pp. 871–971 : per l’Eoliapp.

906–912 ; SandroSponza, Della villa

« Eolia » per il genio della

Rotonda, « Bollettino del

 

Centro Internazionale di Storia dell’Architettura ‘Andrea Palladio’

», xxiv, 1982–1987, pp. 211–220 ; Gert van der Sman,

L’Eolia

di Villa Trento : arte e umanesimo letterario nel Vicentino, « Arte Veneta »,

 

xlii, 1988, pp. 58–67 ; Loredana Olivato, Il carcere dei venti : villa Eolia

a Costozza, in Per Giuseppe Mazzariol, « Quaderni di Venezia Arti », 1,

1992, pp. 191–194 ; Gerardus Johannes Jacobus van der Sman, La

decorazione a fresco delle ville venete del Cinquecento. Saggi di lettura stilistica ed

iconografi ca. Dissertazione, Firenze, Litografi a rgr, 1993, pp. 139–156.

4 Che ritengo molto posteriore alla realizzazione dell’intervento

 

cinquecentesco.

5 Credo invece che si tratti della raffigurazione dei QuattroElementi : le fi gure non mostrano connotati iconografi ci che possano

 

escludere tale interpretazione, al contrario paiono proprio

confermare l’ipotesi di lettura. Anche la loro collocazione (si

pensi, ad es., al Fuoco tra le fi gure in trionfo di Venere e di

Cupido) risulta coerente. L’Aere, sopra la porta posta sulla

pubblica via, indica signifi cativamente con la mano l’ottagono

traforato posto al centro del pavimento, che mette in comunicazione

il padiglione con il Carcere dei Venti.

 

Fig. 8. Maser (tv), Villa Barbaro, Sala dell’Olimpo, soffitto, Paolo Veronese,

Le divinità dell’Olimpo, affresco, 1559-1650 (courtesy Vicenza, Centro Interna –

 

ziona le di Studi di Architettura «Andrea Palladio», Fototeca).

 

un ritratto in sembianze di prometeo 169

 

verzure risalgono il profi lo della nicchia fi no all’erma sovrastante

; in quelli decorati, due atletici giovani, bilicati

sopra le cornicette, affiancano il festone e le protome che

 

coronano la sommità della nicchia. I campi fi gurativi,

riccamente ornati, alla conclusione delle arcate minori

contengono i segni zodiacali relativi alle stagioni.

 

Potrei continuare. La descrizione di Bevilacqua prosegue

infatti per un intero altro capoverso, poco più

breve di quello che ho riportato. Intendiamoci : sarebbe

difficile impiegare un minor numero di parole. Ilsoffitto è singolarmente affollato. Di dèi, com’è ovvio

 

presumere a questo punto del discorso : Saturno, Giove,

Marte, Apollo, Venere (e Cupido), Mercurio, Diana.

Ma esistono anche tutti gli ingredienti evidenziati

dal passo che ho riportato. E se ne aggiungono altri.

Ad es., non è priva di signifi cato la presenza di due

busti femminili all’interno di altrettante conchiglie

(forse ritratti : sono purtroppo così rovinati da non

consentire ormai alcuna identifi cazione certa, ma solo

a catalizzare indizi esterni all’affresco), che sormontanodue delle raffigurazioni allegoriche fi nto bronzee

 

e che propongo di intendere, nell’ordine dei Quattro

Elementi, come la Terra e il Fuoco. Teste grottesche

si dispongono inoltre sugli alti plinti delle semicolonne

e sulle specchiature della trabeazione ; erme

faunesche saldano le crociere maggiori, mentre quelle

Fig. 9. Lonedo di Luogo Vicentino (vi), Villa Godi Malinverni, parete minore del salone,Giovan Battista Zelotti, Ercole

tra la Virtù e la Fatica, affresco, 1565

ca. (courtesy Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palladio»,

 

Fototeca).

 

 

170 giuseppe barbieri

 

minori sono concluse da scudi ovali, a monocromo

verdastro, uno dei quali conserva un’accennata fi gura

angelica : altri monocromi, tra il bronzo e la terra,

perimetrano proprio gli scudi, e potrebbero rinviare

a personifi cazioni di elementi naturali, come fi umi

ovvero venti, e in questo caso il discorso si farebbe

anche più intrigante. Esistono inoltre, sulle sovraporte

degli accessi al criptoportico e alla strada di fronte al

villino, due cruciali iscrizioni, non so fi no a che punto

coeve alla originaria defi nizione della stanza (anche

per i molti ritocchi), ma che costituiscono certamente

una cifra di lettura non prescindibile all’insieme

dell’intervento decorativo. Recitano, sviluppando un

unico concetto, a cominciare dalla scritta sulla via :

in aestu temperies, incognita priscis. Ritorneremo

 

sulla questione alla fi ne del nostro discorso.

Ho accennato invece in precedenza a un ambizioso

programma iconografi co, e a una traccia che ce lo

attesta e tramanda. Si tratta di uno dei testi collazionati

nel ricordato dossier encomiastico dell’Ambrosiana

 

: una sovrascrittura successiva – presumibilmente

quella dell’editor del codice, ossia il nipote di Francesco

 

Trento, il somasco Gasparo Trissino – lo dichiara

autografo del committente e promotore, né sussistono

ragioni che portino a escludere tale evenienza.

L’autografo, se di autografo dunque si tratta, 1 risulta

 

comunque incompleto, ma solo perché tronco e

non certo per la mancanza di dettagli. Ci comunica

anzitutto il nome attribuito da Francesco alla sala,

« stanza Apolline » 2 e ci fa perfettamente intendere

 

come la partitura freschiva non dovesse limitarsi solo

al soffitto del padiglione, dato che :

Se ha da far. 7. quadri sotto alli .7. pianeti quali vanno largidrento de le colonne ; 5. in .6. piedi et alti .9. in .X. piedi. Et

 

in ciaschedun quadro li va tre operation. Et se ne farra una

de li principali operation de fi gure minore del vivo grande

tri ovver .4. piedi. Le altre due operationi se farrano de

 

fi gura picole et una menor de l’altra fi ngendole nel paese

lontane et una pi lontana de l’altra remetendosi etiam al’

giuditi del pittore.

Sotto Saturno che inclina a arte magica a agricoltura a

edifi cij a pregioni a minere a mercantia.

Una maga a similitudine di una medea che sia in circulo

et facia incantatione

Uno aratore che coltivi la terra

Persone che facino una fabrica bella

Navi in mare che discargino merce

Sotto Giove qual inclina a regni a religion a honori a

richeze et a honorati vestimenti.

Un Papa che coroni l’imperator

1 Giovanni da Schio, che trascrive parte del dossier ambrosiano

 

(Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Mss.,

Vicentinerie raccolte a

Milano l’anno 1835, gonz. 249.12 = 2575), annota : « ma a me sembra

 

Fig. 10. Gambarare di Mira (ve), Villa Foscari detta La Malcontenta,

 

Stanza dei Giganti, soffitto, Giovan Battista Zelotti

 

o Battista Franco, Giove tra le divinità dell’Olimpo, affresco,

1560 ca. (courtesy Vicenza, Centro Internazionale di Studi

 

di Architettura «Andrea Palladio», Fototeca).

Fig. 11. Fanzolo di Vedelago (tv), Villa Emo Capodilista,

 

settore sinistro della parete orientale del salone centrale,

Giovan Battista Zelotti, Giove, nella nicchia, sormonta unprigione, affresco, 1565 ca. (courtesy Vicenza, Centro Internazionale

 

di Studi di Architettura «Andrea Palladio»,

Fototeca).

 

del Maganza », ipotesi accolta anche da Domenico Bortolan,

Gian Battista Maganza Seniore, Bassano del Grappa, 1883, p. 104.

2 Cioè, come notato da G. van der Sman (cfr. L’Eolia di Villa

Trento, cit., p. 59

), lo stesso impiegato da Lucullo per quella della

 

sua casa.

 

 

un ritratto in sembianze di prometeo 171

 

Un sacerdote a l’antica che sacrifi chi secondo il ritto

antico

Turchi che adorino idoli

Un moise cum le tavole de la legge

Mori che adorino il sole. 1

 

Il testo prosegue, ancorché con un minor numero di

contenuti, per quanto si riferisce a Marte, ad Apollo,

a Venere, a Mercurio, e tace invece per gli attributi

di Diana, unica divinità esclusa da questa versione

del programma, e tanto più per Cupido (affiancato a

 

Venere sulla parete settentrionale), che appare come

una sorta di inclusione di ripiego, una volta stabilito

di adottare una base ottagonale per il riquadro superiore

del soffitto e di prevedere dunque due fi gure

 

di dèi per ciascuna crociera maggiore.

Al centro dell’ottagono superiore vediamo infi ne

raffigurato un personaggio maschile, che regge una

 

lunghissima fi accola, nudo o, meglio, appena abbigliato

con un drappo rosso svolazzante e attorcigliato, a

coprire i genitali e ad accompagnare, in qualche modo,

il gesto vigoroso. Il protagonista della raffigurazione

 

emerge da una nuvola rosa, che occupa quasi per

intero la campitura dell’ottagono. Nel mio saggio del

 

1 Per l’edizione integrale del testo cfr. ivi, pp. 65–66.

Fig. 12. Fanzolo di Vedelago (tv), Villa Emo Capodilista,

 

settore sinistro della parete occidentale del salone

centrale, Giovan Battista Zelotti, Nettuno, nella nicchia,sormonta un prigione, affresco,1565 ca. (courtesy Vicenza,

 

Centro Internazionale di Studi di Architettura « Andrea

Palladio », Fototeca).

Fig. 13. Fanzolo di Vedelago (tv), Villa Emo Capodilista,

 

loggia, Giovan Battista Zelotti, Callisto maltrattatada Giunone

, affresco, 1565 ca. (courtesy Vicenza, Centro

 

Internazionale di Studi di Architettura « Andrea Palladio »,

Fototeca).

Fig. 14. Fanzolo di Vedelago (tv), Villa Emo Capodilista,

 

settore sinistro della parete occidentale della Stanza delle

Veneri, Giovan Battista Zelotti, Venere soccorre Adone mortalmenteferito, affresco, 1565 ca. (courtesy Vicenza, Centro

 

Internazionale di Studi di Architettura « Andrea Palladio »,

Fototeca).

 

172 giuseppe barbieri

1983 avevo deliberatamente omesso qualsiasi elemento

 

di lettura del ciclo freschivo. Le opinioni degli altri

studiosi, che da allora si sono occupati invece più da

vicino dei signifi cati della raffigurazione, differiscono.

 

Per Bevilacqua, si tratterebbe di « Apollo-Helios […]

divinità cosmica per eccellenza, apparentata a Mitra

Fig. 15. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglione di

 

Fran cesco Trento, 1560

ca.: porzione di volta sopra la parete occidentale, con le immagini, da destra, di Mercurio e Diana

 

(courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

Fig. 16. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglione di

 

Francesco Trento, 1560

ca. : porzione di volta sopra la parete meridionale, con le immagini, da destra, di Saturno e Giove

 

(courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

 

un ritratto in sembianze di prometeo 173

Fig. 17. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglione di

 

Francesco Trento, 1560

ca. : porzione di volta sopra la parete orientale, con le immagini, da destra, di Marte e Apollo.

 

(courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

 

e Christus Sol […che] testimonia lo sfondo culturale

platonizzante dell’iconografo di questa sala, il quale,

come signifi cato complessivo, volle forse esprimere il

concetto del ruolo di guida assunta dalle arti, e dalla

Fig. 18. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovambattista Maganza, Affreschi del padiglione di Francesco

 

Trento, 1560

ca. : porzione di volta sopra la parete settentrionale, con le immagini, da destra, di Venere e Cupido

 

(courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

poesia, nello svolgersi della civiltà umana ». 1 Sponza,

 

ma più per il nome del villino e per il fatto che la

 

1 A. Bevilacqua, Ricerche e notizie, cit., p. 908.

 

174 giuseppe barbieri

 

stanza insistesse sul Carcere dei Venti, pare alludere,

viceversa, a un altrettanto improbabile Eolo. Loredana

Olivato ha invece ipotizzato che debba trattarsi

di Prometeo, ricavando e sapientemente ritessendo

alcune considerazioni dal mio lavoro ; per van der

Sman non possono sussistere dubbi di sorta : « Nell’apertura

centrale al culmine della volta troneggia

Prometeo con una torcia accesa ». 1

 

Non troneggia di sicuro, ma si tratta senz’altro di

lui : occorre aggiungere tuttavia che nessuno ha sin

qui notato l’assoluta originalità che connota in questa

circostanza, nelle adozioni iconografi che, il mitico

Titano. In effetti, viceversa, questa raffigurazione si

 

distacca non solo dai canoni prevalenti che si erano

sino a questa data dispiegati nell’arte moderna occidentale,

2 ma anche da ogni altra che compare, in

 

questa fase, nel contesto veneto, dove (e anticipo un

punto su cui sarà indispensabile ritornare) la fi gura

di Prometeo assume comunque, nel corso del xvi

 

secolo, una declinazione del tutto specifi ca.

Lasciamo tuttavia sullo sfondo, per il momento, alcune

delle questioni che abbiamo affacciato. L’esistenza

 

di un preciso programma iconografi co ha infatti

registrato una precisa ricaduta anche sul campo delle

possibili attribuzioni, per quanto concerne l’autore

degli affreschi dell’Eolia. Donata Battilotti ha infatti

 

rintracciato un documento, in cui il pittore, di origine

comasca ma vicentino di adozione, Giovanni Antonio

Fasolo rivolge una esplicita ammonizione a Francesco

Trento in merito a una possibile conclusione dell’intervento

di decorazione nella sala del padiglione di

Costozza che non lo coinvolgesse ; 3 è il 20 febbraio

 

del 1570 e a Fasolo risultava che il

 

Magnifi co et Eccellente dottor di leggie Francesco Trento

habbia condutto nella villa di Costozza, a casa sua, Cornelio,

fi ollo de magistro Domenego da Valdagno pittor per

far lavorare in una sua opera già principiata e la maggior

parte fatta per il ditto messer Zuanantonio.

 

L’artista richiedeva in sostanza una perizia che certifi –

casse il peso e il valore del suo operato sin lì prodotto.

Non conosciamo il seguito, sappiamo poco o nulla

altresì del Cornelio nominato, possiamo intuire che

si parlasse di « maggior parte » perché ancora non

era stato avviato il seguito dell’intervento, quello che

comprendeva i « 7. quadri sotto alli .7. pianeti » ma occorre

 

subito aggiungere che il documento rintracciato

rischia forse di ingarbugliare, anziché risolvere, la

faccenda della paternità degli affreschi : i quali, si sarà

 

compreso, in forza della data dell’esposto riceverebbero

anche un circostanziato riferimento cronologico,

che dilata di almeno dieci anni il termine acquisito

per la defi nizione architettonica del padiglione, con

l’ulteriore conseguenza di sovrapporlo quasi ai primi

interventi di decorazione nella Rotonda. Come

abbiamo visto, alcuni eruditi berici del xix secolo

 

riferiscono a Giovanbattista Maganza, pittore, oltre

che poeta, allievo di Tiziano, di fama certamente

non inferiore a quella di Fasolo, il frammento di

codice ambrosiano con l’indicazione del programma

iconografi co del soffitto in esame, 4 implicitamente e

 

conseguentemente designandolo anche a esecutore del

programma e per la verità un altro testo, contenuto

sempre all’interno del cod. A.16 inf., uno dei più importanti,anzi, e cioè il lungo Capitolo del Maganza sopra

il ventiducto del molto Illustre et Eccellentissimo Signore Francesco

Trento, 5

pare alludere a un coinvolgimento diretto di

 

Giovanbattista nella decorazione dell’Eolia : 6

 

 

Io qui lieto mi vivo, e di due belle

Donne contemplo e pingo la beltade

Che farian suspirar Zeusi ed Apelle. 7

 

Si chiamavano Anna e Olimpia, come leggiamo nel

seguito del componimento e devono essere identifi –

cate, come ho a suo tempo proposto, 8 nella sorella

 

e nella prima moglie di Francesco Trento, e forse

anche con i due busti femminili molto rovinati

che sormontano le allegoriche rappresentazioni della

Terra e del Fuoco nella « stanza Apolline ». Il dato

più interessante è tuttavia un altro. La cronologia

internamente inferibile dal Capitolo, che sottolinea

 

come l’Eolia non fosse ancora stata portata a termine,

potrebbe confi gurare anche per gli affreschi (a

 

proposito dei quali io seguito tuttavia a supporre più

plausibile la mano di Fasolo) una cronologia appena

successiva alle per altro semplicissime opere murarie.

È comunque inutile inoltrarsi nella questione, che

resta controversa, tanto a livello di determinazione

cronologica quanto attributiva.

Torniamo piuttosto ai contenuti del tronco Disegnodelle pitture che sono nella stanza Apolline. Il complessivo

 

tema del programma è del tutto scoperto e si riferisce

all’ambito degli infl ussi astrali e planetari che Jean

Seznec, ma sulla scorta di una tradizione critica precedente,

in cui spiccano gli interventi di Hauber del

1916 (Planetenkinderbilder und Sternbilder) e di Fritz Saxl

 

nel 1918–1919 (Probleme der Planetenkinderbilder), ha chiamatoi « fi gli dei pianeti » :

9 un codice di raffigurazione

 

– parallelo a quello che si preoccupava di rintracciare

le infi nite relazioni tra macro e microcosmo, anche

attraverso vere e proprie mappature – impegnato a

evidenziare l’infl uenza dei pianeti sulle attività, sui

 

1 G. J. J. van der Sman, La decorazione a fresco, cit., p. 143.

2 Cfr. Olga Raggio, The Myth of Prometheus. Its survival and

metamorphoses up to the eighteeth century

, « Journal of the Warburg

 

and Courtauld Institutes », xxi, 1958, pp. 44–62.

 

3 Cfr. Donata Battilotti, Nuovi documenti per Palladio (con un’aggiunta

archivistica al Fasolo), « Arte Veneta », xxxi, 1977, pp. 232-239 :qui in particolare a p.

234 (il documento è riportato per esteso

 

a p. 239).

 

4 Cfr. supra, p. 172, nota 1. 5 Occupa i ff. 27r–31v.

6 Tesi condivisa per altro da una lunga tradizione critica, da

 

Magrini (1845) a Sgarbi (1980) : vedila sintetizzata in A. Bevilacqua,

Ricerche e notizie, cit., p. 909. 7 Cod. A. 16 inf., f. 29r.

 

8 Cfr. G. Barbieri, Il vento e la legge, cit., pp. 121–122.

9 Cfr. Jean Seznec, La sopravvivenza degli antichi dèi. Saggio sul ruolo

della tradizione mitologica nella cultura e nell’arte rinascimentale (1980

),

 

trad. it., Torino, Bollati Boringhieri, 1990, pp. 101 ss.

 

 

un ritratto in sembianze di prometeo 175

 

Fig. 19. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo

e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglionedi Francesco Trento, 1560 ca. : scorcio della parete occidentale,

 

con una delle due porte d’accesso al padiglione

(courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

Fig. 20. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovanbattista Maganza,Affreschi del padiglione di

 

Francesco Trento, 1560

ca. : una più ampia inquadratura della parete occidentale, che consente di apprezzare le specchiatu –

 

re in cui non è stato completato l’originario programma iconografi co (courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

 

comportamenti morali, sul profondo destino degli

uomini. In qualche misura il tema era stato ripreso

e sviluppato (con un buon grado di ermeticità, in

ogni senso) da Giulio Camillo Delminio nel suo

mirabolante Teatro della Memoria che aveva attirato

le attenzioni, vivente l’Autore, di Francesco I e di

Alfonso d’Avalos, governatore spagnolo di Milano, le

preoccupazioni di Erasmo, la probabile collaborazione

di Tiziano ; 1 e che, dopo la sua morte repentina,aveva trovato, nella convulsa redazione affidata a Girolamo

 

Muzio e successivamente curata da Ludovico

Dolce, 2 un assai più ampio pubblico. Nell’ambito purcosì singolarmente a

ffollato dei Planetenkinderbilder (che

 

trovano naturalmente nel ciclo ferrarese di Schifanoia

e in quello padovano nel salone del Palazzo della

Ragione due exempla padani di fortissimo impatto)

 

credo valga la pena di ricordare comunque quest’opera,

che pure ci giunge priva di illustrazioni : non

solo per l’analoga struttura planetaria, che è tuttavia

eptagonale in Giulio Camillo, 3 ma soprattutto per

 

il ruolo del tutto particolare che proprio Prometeo

fi nisce per assumere nella complessiva costruzione

del Teatro. 4 La fi gura di quest’ultimo, infatti, era

 

stata individuata da Delminio come l’immagine che

poteva più efficacemente connettere tra loro quelle

 

che rinviavano « a tutte le arti, così nobili, come vi-

1 Cfr. il mio Un segreto europeo : il “teatro” di Giulio Camillo, in Le

Venezie e l’Europa. Testimoni di una civiltà sociale, a cura di GiuseppeBarbieri, Cittadella (

pd), Biblos, 1998, pp. 103–111, con sintetica

 

ricapitolazione bibliografi ca fi nale : ma corre l’obbligo almeno

di alludere agli studi su Giulio Camillo di Frances Yates, Lina

Bolzoni, Loredana Olivato, Corrado Bologna, ecc.

2 Cfr. Giulio Camillo, L’Idea del Theatro, in Fiorenza, appresso

 

Lorenzo Torrentino, 1550.

3 Per questo parlavo di una soluzione di ripiego per l’inserimento

 

di Cupido, sulla parete settentrionale, al fi anco di Venere.

4 « Ma per dar (per così dir) ordine all’ordine, con tal facilità,

 

che facciamo gli studiosi, come spettatori, mettiamo loro davanti

 

176 giuseppe barbieri

Fig. 21. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglione di

 

Francesco Trento, 1560 ca. : inquadratura generale della volta (courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

le dette sette misure, sostenute dalle misure de’ sette pianeti in

spettaculo, o dir vogliamo in Theatro distinto per sette salite.

Et, perché gli antichi Theatri erano talmente ordinati, che sopra

i gradi allo spettacolo più vicini sedevano i più honorati : poi di

mano in mano ne’ gradi ascendenti quelli, che erano di minor

dignità, talmente, che ne’ supremi gradi sedevano gli artefi ci […] :

noi, seguendo l’ordine della Creation del mondo, faremo seder

ne’ primi gradi le cose più semplici, o più degne, o che possiamo

imaginar esser state per la disposition divina davanti alle altre

cose create. Poi collocheremo di grado in grado quelle, che appresso

sono seguite : talmente, che nel settimo, cioè nell’ultimo

grado superiore, sederanno tutte le arti, et facultà, che cadono

sotto precetti : non per ragion di viltà, ma per ragion di tempo,

essendo quelle, come ultime da gli huomini state ritrovate »

(Giulio Camillo Delminio, L’Idea del Theatro […], Portogruaro,

 

Società di Storia, 1984, pp. 35–36. Per la forma che il Teatro diGiulio Camillo doveva assumere rimando al mio

L’artifi ciosa rota :il teatro di Giulio Camillo, in Architettura e utopia nella Venezia del Cinquecento,

 

Catalogo della Mostra a cura di Lionello Puppi, Milano,

Electa, 1980, pp. 209–218.

 

un ritratto in sembianze di prometeo 177

 

1 G. Camillo Delminio,

L’Idea del Theatro, cit.

 

(ed. 1984), p. 96.

2 Sul tema del ritratto esiste una bibliografi a talmente ampia

 

da risultare non convocabile : mi limito a ricordare alcuni Atti di

Convegni recenti, oltre al volume di Pommier di cui alla nota 6 a

 

p. 180 e ai tre volumi curati da Gentili di cui alla nota 4 di questapagina :

Luciana Gentili, Patrizia Oppici (a cura di), Tra parola

e immagine : effigi, busti, ritratti nelle forme letterarie, Atti del Convegnointernazionale di Studi (Macerata-Urbino,

3–5 aprile 2001), Pisa,

 

Istituti editoriali e poligrafi ci internazionali, 2003 ; AlessandroPontremoli

(a cura di), Il volto e gli affetti : fi siognomica ed espressione

nelle arti del Rinascimento

, Atti del Convegno internazionale di Studi

 

(Torino, 28–29 novembre 2001), Firenze, Leo S. Olschki editore,

 

2003. Un’eccezione merita tuttavia l’anticipatorio e ancora valido

 

saggio di Enrico Castelnuovo, Il signifi cato del ritratto pittorico nellasocietà

, in Storia d’Italia, coordinata da Ruggiero Romano, Corrado

 

Vivanti, Torino, Einaudi, 1973, v (ii), pp. 1031–1094.

 

3 Cfr. G. Barbieri, Il vento e la legge, cit., pp. 104–106.

4 Cfr. a proposito di questo particolare elemento le considerazioni

 

di Claudia Cieri Via, L’immagine del ritratto. Considerazionisull’origine del genere e sulla sua evoluzione dal Quattrocento al Cinquecento

,

 

in Il ritratto e la memoria. Materiali, 1

, a cura di Augusto Gentili,

 

Roma, Bulzoni, 1989, p. 48.

 

5 Sull’attività ritrattistica di Fasolo cfr. Maria Elisa Avagnina,

 

Margaret Binotto, Giovanni Carlo Federico Villa

 

(a cura di), Pinacoteca civica di Vicenza. Dipinti dal xiv al xvi secolo

 

Vicenza, Fondazione Giuseppe Roi e Musei Civici di Vicenza,

 

2003 (« Catalogo scientifi co delle collezioni », i), pp. 410–418.

 

6 Cfr. G. Barbieri, Il vento e la legge, cit., pp. 104–106.

 

7 Cfr. G. J. J. van der Sman, La decorazione a fresco, cit., p. 151.

8 Tempi troppo ristretti non mi hanno poi consentito di

 

partecipare agli Atti del Convegno.

li » : 1 esse, come ho riportato in nota, « cadono sotto

 

precetti », e sono elencate e raggruppate, di conseguenza,

secondo lo schema planetario che connota

l’intera struttura della machina mnemonica. Quando

 

giungeremo a occuparci delle ragioni di fondo che,

a mio avviso, portano a determinare il complessivo

disegno iconografi co dell’Eolia non risulteranno certo

inutili alcune delle considerazioni che Giulio Camillo

allinea nell’Idea,

 

sotto il ‘grado’ di

Prometheo.

5. Il ritratto

 

di Francesco

Trento

Il codice A. 16 inf.

 

della Biblioteca Ambrosiana

di Milano

contiene, con molti

testi letterari, anche

un piccolo olio

su pergamena che,

malgrado alcuni cu –

riosi misunderstanding

 

ottocenteschi, non

può che consegnarci

il verosimile ritratto

del patron di

 

Villa Eolia, Francesco

Trento : 2 delresto, il dossier milanese

 

si intitola per

l’appunto Gasparis

Tr i s sinis aliorumque Illustrium

Poetarum in

effigiem & Aeoliam per

 

Ill.mi & Ecc.mi viri

Francisci Tridenti. Ci

 

sono ulteriori indizi

a conferma. 3 Il piccolo

 

dipinto reca inoltre un’esplicita e signifi cativa

iscrizione « francisci morlinus tridentius aeoliae

 

et ventiductorum auctor aetatis suae 4 .A. xxxii »,e quest’ultima indicazione ci riallaccia pressoché

adannum alla data di conclusione dei lavori (almeno architettonici)

 

per il piccolo padiglione. Nel mio saggio

del 1984

proponevo di attribuire il ritratto a Giovanni

 

Antonio Fasolo 5 (o almeno alla sua intima cerchia),

 

6 mentre van

 

der Sman ha sostenuto

trattarsi di una

copia dell’avvio del

xvii secolo ; 7 per il

 

nostro intento nella

presente circostanza

(e forse in assoluto)

il problema attributivo

è trascurabile.

Ci interessano, in

realtà, le fattezze.

Perché le ritroviamo,

convincentemen te

riprese, anche in

quelle del Prometeo

 

al centro dell’ottagono

della « stanza

Apolline ». Ho annunciato

tale insolita

e sin qui mai notata

somiglianza nel

2004, all’InternationalSym posium Academia

Eolia Revisited.

Pneuma in Renaissance

Architecture, organizzato

 

a Costozza dalla

School of Architecture

dell’University

of Notre Da me

dell’Indiana, grazie

all’im pegno di Barbara

Kenda. 8 Il dato

 

risulta certamente

cu rioso, perché disponiamo

davvero di pochissimi esempi cinquecenteschi

(e a differenza invece di più remoti passati, come

 

Fig. 22. Milano, Biblioteca Ambrosiana, cod. A. 16. inf., f. 2v: ambito di

Giovanni Antonio Fasolo, Ritratto di Francesco Trento nel 1560, olio

 

su carta.

 

178 giuseppe barbieri

 

dimostrano gli studi di Vermeule ripresi da Kantorowicz

1) in cui un committente non solo si fa ritrarre

 

in posizione eminente all’interno di un ciclo decorativo,

ma per di più assumendo le sembianze e i gesti

di un personaggio di natura, per così dire, divina o

semi divina. Senza ritornare alle pur decisive osservazioni

di Warburg in merito alla nuova attenzione già

tardoquattrocentesca per le concrete sembianze degli

dèi e per le prime intrusioni di uomini e donne 2 in

 

scene che dovrebbero invece scandire, giusta Esiodo,

una precisa esclusione spaziale dei luoghi degli dèi e

degli eroi dai contesti della civiltà umana, 3 potremmoricordare in tal senso, sulla scorta di Seznec, 4 l’affresco

 

di un allievo di Primaticcio nella Torre della Lega del

Castello di Tanlay, che raffigura Enrico II di Francia

 

e la sua corte nei modi dell’assemblea degli dèi sull’Olimpo

; Claudia Cieri Via 5 ed Édouard Pommier 6

 

hanno invece richiamato la nostra attenzione, pur

con sottolineature diverse, sul ritratto in sembianze

di Nettuno che il Bronzino realizza, nel quarto decennio

del secolo (e addirittura in più versioni), per

Andrea Doria. Per altri versi, che non riguardano

però le divinità olimpiche e spalancano uno scenario,

problematico e critico, se possibile anche più affollato,

 

si considerino le osservazioni di Wind a proposito

dei ritratti allegorici di Grünewald (e di Cranach) per

Alberto di Brandeburgo. 7

È inutile negare che il rango di questi effigiati non

 

è però confrontabile con quello, assai più modesto,

di Francesco Trento : anche questo dato aggiunge

insomma elementi di peculiare novità all’affresco

 

di Costozza, per quanto siano certamente ancora

di là da venire le considerazioni precettistiche, soprattutto

post-tridentine che, nell’ultimo scorcio del

Cinquecento, e comunque riprendendo precedenti

osservazioni di Leonardo, fi niranno per disciplinare

più convenientemente la pratica ritrattistica. 8 Ma se confrontiamomentalmente la raffigurazione di Francesco

 

Trento nelle sembianze di Prometeo con quelle altre

immagini di pur reale contiguità tra rappresentazioni

1 Cfr. Ernst H. Kantorowicz, La sovranità dell’artista. Mito e

immagine tra Medioevo e Rinascimento, a cura di M

aurizio Ghelardi,

 

Venezia, Marsilio, 1995, p. 66.

 

 

2 Cfr. A. Warburg, Opere, i, cit., pp. 81 ss.

3 Cfr. Ernst Robert Curtius, Letteratura europea e Medio Evo

latino (1948

), trad. it. a cura di Roberto Antonelli, Firenze, La

 

Nuova Italia, 1992, p. 191.

 

 

4 Cfr. J. Seznec, La sopravvivenza, cit., p. 27.

 

5 Cfr. C. Cieri Via, L’immagine del ritratto, cit., p. 78

6 Cfr. Édouard Pommier, Il ritratto. Storia e teorie dal Rinascimento

all’Età dei Lumi (1998), trad. it., Torino, Einaudi, 2003, p. 112.

 

Fig. 23. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo

e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglionedi Francesco Trento, 1560 ca. : l’ottagono al centro della

 

volta, con il ritratto di Francesco Trento in sembianze di

Pro meteo (courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

 

Fig. 24. Costozza, Villa Eolia, Giovanni Antonio Fasolo

e/o Giovanbattista Maganza, Affreschi del padiglione diFrancesco Trento, 1560 ca. : l’ottagono al centro della volta,

 

con il ritratto di Francesco Trento in sembianze di Prometeo

(particolare) (courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

7 Cfr. Edgar Wind, Un ritratto allegorico di Grünewald : Albrecht

von Brandenburg nelle vesti di sant’Erasmo, 1937 ; vedilo ora in Idem,

L’eloquenza dei simboli 1983–1992, trad. it., Milano, Adelphi, 1992,

 

pp. 93–120.

8 Cfr. É. Pommier, Il Ritratto, cit., pp. 119 ss. ; si pensi in particolare

 

alle posizioni che Giovanni Paolo Lomazzo esprime nelsuo

Trattato dell’arte della pittura, Milano, 1584, p. 432 : « mentre ai

 

tempi dei Romani solo si rappresentavano i principi e gli uomini

 

un ritratto in sembianze di prometeo 179

di uomini e raffigurazioni di dèi che ho ricordato

 

in precedenza, ancorché in estrema sintesi, è agevole

percepire il desiderio di marcare una distinzione, di

celebrare, in qualche modo, una differenza.

 

Anche in un altro senso. L’ampia letteratura iconologica

ed emblematica che scandisce soprattutto la

prima parte del xvi secolo (senza risalire a più antichi

 

testi mitografi ci ed ecfrastici, e rinviando ancora per

un momento la presa in esame della Genealogia deorum

 

di Boccaccio, penso alle opere, tra gli altri, di Achille

Bocchi, Andrea Alciato, Lilio Gregorio Giraldi, Natale

Conti, Giovanni Pierio Valeriano, Vincenzo Cartari,

in attesa di quella che in qualche misura ne darà

la sintesi, determinando, soprattutto per i pittori, uno

standard destinato a durare per quasi tre altri secoli,

e cioè l’Iconologia di Cesare Ripa) non si fonda certo,

 

per quanto concerne i criteri di rappresentazione delle

antiche divinità, su puntuali sforzi di restituzione

fi siognomica : l’evemerismo, rammentato da Seznec

all’inizio del suo studio così anticipatorio, come pure

le progressive fusioni tra tradizione classica e cristiana

sono infatti elementi che rendono marginale, se non

del tutto ozioso, ogni tentativo in tal senso.

Proprio per questo l’affresco nell’ottagono superioredel soffitto dell’Eolia non può in alcun modo

 

risultare, a mio avviso, come un’adozione iconografi ca

casuale, non può confi gurare un modo quale che sia di

risolvere una partitura decorativa, come abbiamo veduto,

così articolata e complicata, sebbene non carica

di enigmi, anzi quasi di sin troppo scoperta, evidente

leggibilità. In altre parole ciò signifi ca che la scelta di

rappresentare il padrone di casa nelle vesti (succinte,

per altro) di Prometeo deve avere un senso abbastanza

preciso, nella cultura fi gurativa veneta del tempo, e

anche una sua percepibile diffusività ; e che, in secondo

 

luogo, questa specifi ca immagine deve racchiuderne

un altro, più puntualmente riferito alla personalità e

alle ambizioni di Francesco Trento. Ribadisco ancora

una volta : Prometeo deve avere un senso generale e

un senso peculiare. Alle ipotesi di una loro possibile

ricomposizione dedicherò la parte fi nale di questo

mio intervento.

 

6. « Si Come Fingono che facesse Prometheo » 1

Dopo il lungo saggio di Olga Raggio del 1958, apparso

 

sul « Journal » del Warburg Institute, tra la

fi ne di quel decennio e l’avvio del successivo Nicola

Ivanoff intervenne più volte, e possiamo aggiungere

pour cause, su alcune specifi che connotazioni che la

 

fi gura di Prometeo assume in terra veneta, soprattutto

nel corso del Cinquecento. 2 In effetti la Raggio aveva

 

sì fornito una restituzione senz’altro accurata dell’iconografi

a prometeica e delle sue trasformazioni, anche

nei secoli della prima età moderna, ma la sua analisi

appariva soprattutto imperniata nella disamina delle

molte stratifi cazioni semantiche che si erano venute

condensando sui sensi, più ancora che sui signifi cati,

da attribuire al Titano : per questa via non aveva

saputo tuttavia cogliere certe particolari declinazioni

venete, ad es. quelle che investono in particolare

l’aspetto fi sico del fi glio di Giapeto. Rispetto ai due

topoi prevalenti dell’iconografi a consolidata – uno che

 

fi ssa la punizione comminata da Giove, con il supplizio

straziante dell’aquila sulle rocce del Caucaso ; l’altro

che ci consegna viceversa una sorta di demiurgo,

in grado di animare con la scintilla divina un uomo

che è semplice impasto di fango o comunque non

 

vittoriosi, ora l’arte del ritrarre al naturale è divulgata tanto che

quasi tutta la sua dignità è perduta, non solamente perché senza

alcuna distinzione si tollera da’ principi e dalle repubbliche

ch’ognuno con ritratti cerchi di conservare la memoria sua eterna

et immortalare, ma perché ogni rozzo pittore, che appena sa

come impiastrare carte, vuol retrarre », e si considerino in questo

senso anche le considerazioni di Michelangelo, riferite da Vasari

e rammentate da Pommier.

Fig. 25. Costozza, Villa Eolia, padiglione di Francesco Trento, 1560 ca. : nel montaggio fotografi co, le due iscrizioni che

 

sormontano le porte di accesso alla «stanza Apolline» (courtesy Giovanni Parolin, Rosà, vi).

1 Giovanni Boccaccio, Delle Geneologia de gli Dèi […] Libri

Quindeci […] tradotta già per M. Gioseppe Betussi

, In Venetia, Per il

 

Valentini, mdcxxvii, iv, p. 68r.

 

2 Cito i due saggi che mi sembrano più signifi cativi : Nicola

 

Ivanoff, I cicli allegorici della Libreria e del Palazzo Ducale di Venezia, in

Rinascimento europeo e rinascimento italiano, a cura di Vittore Branca,

 

Firenze, Sansoni, 1962, pp. 281–297 ; Idem,

Il mito di Prometeo nell’arte

veneziana del Cinquecento, « Emporium », fasc. 2, 1963, pp. 51–58.

 

 

180 giuseppe barbieri

 

ancora giunto al di là di una vitalità animale, poco

più che ferina 1 – esistono infatti alcune signifi cative

 

varianti : la prima consiste nel fatto che la punizione

divina non è sottolineata con particolare enfasi, ribadendo

implicitamente l’importanza del saggio furto

che avrebbe dato inizio defi nitivo alla civiltà umana

(il che si esprime, ad es., con specifi che raffigurazionidella liberazione di Prometeo); 2 la seconda ci

 

consegna un Titano meno atteggiato nei panni del

sapiente e al contrario riconducibile piuttosto, anche

per le fogge degli indumenti, all’eroicità, soprattutto

fi sica, di Ercole.

Non è naturalmente questa la sede per proporre un

compiuto regesto delle occorrenze di Prometeo nell’arte

del Rinascimento veneto (che pur resta da fare,

risultando lacunosa anche la sequenza proposta su

« Emporium » da Ivanoff). Meritano invece di essere

 

riprese, e in parte sviluppate, un paio di sue considerazioni.

La sorprendente insistenza di immagini di

Prometeo negli apparati decorativi, plastici e pittorici,

della sansoviniana Libreria di San Marco – il fulcro

dell’analisi dello studioso – non può essere trascurata.

Essa attesta infatti, nel contesto culturale veneto, l’importanza

attribuita al fi glio di Giapeto prima di tutto

in quanto emblema di una convincente attività intellettuale

: sulla scorta della tradizione sintetizzata fi no

a un certo punto da Boccaccio e poi più scarsamente

ripresa, per esempio da Vincenzo Cartari, Prometeo è

indicato come colui che può rendere la cultura, la speculazione,

l’attività intellettuale, ripeto, come fulcro

di una società civile ; 3 ma non è solo questo il punto :

 

sulla base di una competenza antiquaria che non può

essere scarsamente considerata (si pensi infatti al ruolo

di Vettor Grimani nella defi nizione iconografi ca

degli apparati della Loggetta e della Libreria 4 e alla

 

tradizione che la sua famiglia incarna), il Titano è

esibito come colui che può e sa collegare la capacità

di rifl essione teorica alla concretezza di quella stessa

società, e dunque anche alla sfera della tecnologia e

della tecnica, e ai servizi di queste ultime allo Stato.

Proprio in tale prospettiva ripenso alla suggestiva

defi nizione dell’Arsenale, in Tafuri, come luogo di

Vulcano, 5 ed è pressoché inutile replicare le considerazioni

 

di Panofsky sugli stretti vincoli tra il dio

1 Su cui si era appuntato in particolare il celebre ed esemplare

 

saggio di Erwin Panofsky, Preistoria umana in due cicli pittorici diPiero di Cosimo

, in Idem, Studi di iconologia. I temi umanistici nell’arte

del Rinascimento (1939

), trad. it. a cura di Giovanni Previtali,

 

Torino, Einaudi, 1975, pp. 39–88.

 

2 Una delle quali, nella palladiana Villa Godi di Lonedo

 

di Lugo Vicentino, a opera di Battista Zelotti, coinvolge non

casualmente, con Ercole, la stessa Minerva.

Fig. 26. Costozza, Villa Eolia, padiglione di Francesco Trento, 1560 ca.: inquadratura dell’ottagono in pietra, traforato, al

 

centro del pavimento della «stanza Apolline», elemento di comunicazione con il sottostante Carcere dei Venti (courtesy

Giovanni Parolin, Rosà, vi).

3 Cfr. Boccaccio, Delle Geneologia, cit., p. 68r : « quasi di nuovo

 

[Prometeo] li cria, ammaestra & instroisce, & con le sue dimostrationi

d’huomini naturali gli fa con costumi civili, & perscienza

& virtù famosi di maniera, che chiaramente si vegga altri

haverli prodotti la Natura, & altri haverli riformati la dottrina ».

 

4 Cfr. N. Ivanoff, I cicli allegorici, cit., p. 285, Manfredo Tafuri,

Venezia e il Rinascimento. Religione, scienza, architettura, Torino,

 

Einaudi, 1985, specialmente pp. 167–168.

5 Cfr. Idem, « Sapienza di stato » e « atti mancati » : architettura e tecnica

urbana nella Venezia del ‘500, in Architettura e utopia, cit., pp. 16–39.

 

un ritratto in sembianze di prometeo 181

 

e il Titano (ed Eolo, la qual cosa non può certo che

attirare la nostra attenzione) : ciò potrebbe forse dare

allora un senso alla dislocazione della ormai perduta

statua di Prometeo che era stata posta all’inizio della

sequenza sommitale della Libreria Marciana, in ideale

collegamento urbano proprio con l’Arsenale, il cuore

segreto dello stato in cui si riponeva e si applicava

la sapienza organica allo sviluppo della Repubblica.

Prometeo può in sostanza essere inteso, in terra veneta

e in questa fase storica, ossia nei decenni centrali del

xvi secolo, come l’alfi ere di una nuova organizzazione

 

civile e sociale, addirittura come una delle immagini

di sintesi, sia pure non immediatamente e non da

tutti percepibile, del programma di renovatio urbis e di

 

riforma della Repubblica che è incarnato dal doge

Andrea Gritti, i cui rapporti con Vettor Grimani sono

ben noti, e sono stati opportunamente segnalati, lo

abbiamo ribadito, da Tafuri.

Si tratta, come si vede, di una prospettiva di interpretazione

piuttosto diversa da quella a suo tempo

fornita, sulla scorta di Ivanoff, dalla Crosato Larcher 1

 

a proposito delle decorazioni zelottiane a Villa Foscari,

la Malcontenta, dove è dato cogliere un’altra delle

non infrequenti occorrenze della raffigurazione di

 

Prometeo in terra veneta. D’altro canto, se torniamo

alla sequenza di fonti cinquecentesche escusse dalla

Raggio, 2 a cominciare da quelle più infl uenzate dalle

 

precedenti sottolineature di Boccaccio e Ficino, come

il Liber de Sapiente di Charles de Bovelles (1509), possiamo

 

notare da un canto la genericità dei sensi attribuiti

al Titano, dall’altro l’ambiguità che li regola, anche

a seconda che lo si consideri in ascesa verso il cieloo in discesa da questo : egli è infatti emblema di una

 

conoscenza acquisita per mezzo della fede in Achille

Bocchi, che lo contrappone all’arrogante curiosità di

Fetonte e di Icaro, 3 e invece segno di una curiositasfugienda negli Emblemata di Alciato, dove è pressoché

 

sovrapposto alle fi gure di Tizio e di Icaro ; simbolo

di punizione celeste e, insieme, di gratitudine (quando

è rappresentato con un anello), negli Hieroglyphica diPierio Valeriano ; nelle Imagini di Cartari, dove svolge

 

un ruolo certamente non secondario, dato che apre

la solenne introduzione ove si sottolinea il bisogno

per gli uomini del culto religioso, 4 e dove altresì

 

compare un esplicito accenno al ruolo civile del Titano,

5 Prometeo diviene un equivalente dell’artista,

 

dato ch’egli pare sintetizzare la relazione da tempo

stabilita in Alberti tra « industria » e « diligenza », 6 maper Natale Conti 7 i danni arrecati dall’infausto furto

 

da lui compiuto, che fi nisce per strappare gli uomini

alla felicità dello stato naturale, equivalgono invece a

quelli della moderna arroganza dello spirito, l’eresia

protestante.

Dobbiamo davvero chiederci a questo punto, per

tornare al nostro specifi co esercizio di lettura, come

questa congerie di fonti, tutte per altro di notevole

diffusione e di non problematico accesso, potesse aver

 

pesato su un’adozione tanto singolare come quella che

Francesco Trento presceglie per il soffitto dell’Eolia.

 

Sarebbe certamente intrigante riprendere e provare

ad adattare l’insolita prospettiva fornita da Natale

Conti e in tal senso rileggere, ad es., i rapporti di

Trento con Mario Repeta, 8 committente di un edifi

 

cio palladiano, la distrutta Villa di Campiglia, che

è una delle più insolite invenzioni dell’architetto, e

che è stata spesso letta come insegna di un nuovo

modo di concepire i rapporti tra le classi sociali, data

l’assoluta omogeneità tra corpo padronale e annessi

rustici, come se gli intenti e il progetto recassero

qualche implicita apertura a certe posizioni estreme,

quasi anabattistiche, dell’eresia. 9 Credo tuttavia che

 

insistere su questo possibile percorso condurrebbe a

inevitabili forzature, soprattutto perché smarrirebbe

le relazioni tra l’affresco del soffitto e gli altri soggetti

 

della volta.

Viceversa, e naturalmente, molte delle connotazioni

‘intellettuali’ che ci consegnano un Prometeo

sapiente, ri-creatore, promotore delle arti, si attagliano

in modo perfettamente congruo all’impegno di

ampia e complessa promozione culturale che Francesco

Trento ha dispiegato con tenacia per anni e

di cui ho cercato di dare conto nel mio saggio del

1984. Alcuni accenni, come ad es. la sua volontà di

 

ridenominare certi particolari toponimi, di trasfi gurare

alcune pratiche largamente in uso (come i ventidotti),

ci conducono esattamente in tale direzione.

E ciò basterebbe, ritengo, a motivare la scelta di

affidare le proprie sembianze alla raffigurazione del

 

Titano. Ma, anche in questo caso, alcuni elementi

non tornerebbero : penso soprattutto al fi sico atteg-

1 Cfr. Luciana Crosato Larcher, Postille alla lettura del ciclo della

Malcontenta dopo il restauro, « Arte Veneta », xxxii, 1978, pp. 223–229.

 

2 Cfr. O. Raggio, The Myth of Prometheus, cit., pp. 54–59.

3 Cfr. Achille Bocchi, Symbolicarum Questionum […] libri quinque,

 

Bologna, 1555, p. 287.

4 Cfr. Vincenzo Cartari, Le imagini de i Dèi de gli antichi, a

 

cura di Ginetta Auzzas, Federica Martignago, Manlio Pastore

Stocchi, Paola Rigo, Vicenza, Neri Pozza, 1996, p. 3 : « La qual

 

cosa è stata posta da alcuni sotto la favola di Prometeo, come

quel fuoco divino… ». 5 Cfr. ivi, p. 292.

6 Cfr. ivi, pp. 342–343 : « Prometeo parimente con l’iuto di costei

 

[Minerva] andò in cielo et involò il fuoco del carro del Sole,

col quale diede poi le arti al mondo, che sono perciò dette esser

venute da Minerva perché l’ingegno umano ha trovato ciò che

tra noi si fa, e trova anco tutto dì, e fallo con il mezo del fuoco

conciosiaché in tutte le arti due cose facciano di bisogno. L’una

è l’industria, e la inventione, l’altra il porre in opera, e fare quello,

che lo ingegno ha disegnato. Quella s’intende per Minerva e

questo per Volcano, ciò pel fuoco ». Per il binomio albertiano

cfr. il mio Giuditio, misura. Leon Battista Alberti, Niccolò Cusano e l’architetto

come intellettuale, « Museum Patavinum », iii, 1, 1985, pp. 51–74

:

 

specialmente 53–54. 7 Mythologiae, iv, 6.

 

 

8 Cfr. G. Barbieri, Il vento e la legge, cit., pp. 133–135.

9 Cfr. L. Puppi, Andrea Palladio, cit., p. 320 : « a Campiglia

 

Palladio visualizza un’intenzione ostile alla discriminazione e

all’esaltazione del privilegio, sino a offrir quasi un’incredibile

 

immagine d’integrazione alla “politica dei villani”, purifi cata

dall’umanistico richiamo all’egida della virtù ».

 

182 giuseppe barbieri

giamento del Prometeo eolico, raffigurato nudo, per

 

di più non in ascesa bensì in controllata ‘caduta’ dal

cielo di Olimpo, privo cioè di alcun attributo che ci

consenta di fi ssarlo immediatamente, senza indugi,

come sapiente.

Per quanto osserviamo, Francesco Trento ha voluto

inserirsi personalmente in una dettagliata ricapitolazione

degli dèi e degli infl ussi ch’essi esercitano

tramite i pianeti – ricordiamo il programma iconografi

co dettato, non condotto a termine e comunque

tramandatoci dal codice ambrosiano – sulle attività

umane. Francesco ha voluto insomma raffigurarsi

 

come dio. Ma le iscrizioni che troviamo sulle pareti

del padiglione e sul sottostante Carcere, come pure

alcuni testi letterari del dossier milanese ce lo affidano

 

piuttosto, lo abbiamo visto, come « un’Eolo ver, ch’il

fi nto rassomiglia ». Quale può essere la fonte (al di

là della rifl essione per immagini di Piero di Cosimo

analizzata da Panofsky : questa sì, tuttavia, di non

plausibile accesso) che può fi ssare agli occhi di Trento

una contiguità tra Prometeo ed Eolo ?

La risposta in realtà non è troppo difficile, e coincidecon la fonte che è forse quella più diffusa, più letta e

 

riletta, in un Rinascimento che ci appare, più spesso

di quanto saremmo portati a supporre, pervaso della

cultura, soprattutto letteraria, dell’epoca precedente.

Si tratta infatti, come ormai si sarà inteso, della Genealogia

 

di Giovanni Boccaccio. Abbiamo osservato in

precedenza 1 come alcuni passi della sua presentazione

 

di Prometeo potessero avallarne, autorevolmente,

un’interpretazione nel senso di un’intelligenza politica

e civile. Francesco Trento aveva certamente mostrato

di voler collegare la rifl essione intellettuale sua e del

circolo che attorno a lui si riuniva almeno ad alcuni

salienti della vita concreta, come ad es. la sfera dei

rapporti personali, coniugali, sessuali. La sua ostentata

capacità di controllo del vento lo abilitava in qualche

misura a proporre anche ulteriori e legittimate regolazioni,

quasi una sorta di legge per una società futura.

E tuttavia non credo sia stato questo l’elemento, nella

lettura di Boccaccio, che deve averlo colpito di più.

Sospetto altresì, come ho detto in precedenza, che

la scelta della fi gura al centro dell’ottagono possa

essere dipesa anche dalla lettura dell’Idea del Theatro di

 

Giulio Camillo : certo per il modo in cui Prometeo vi

viene presentato, con esplicite valenze sociali e civili,

e inoltre per come a Francesco poteva apparire, pur

nelle incertezze determinate da un testo volutamente

ermetico, la complessiva machina scenica impostata da

 

Delminio. Essa rivelava infatti una struttura che a un

gentiluomo tanto dedito alle problematiche architettoniche

(così nel ricordo di Palladio che abbiamo

rammentato in precedenza) non poteva non ricordare

l’ottagona Torre dei Venti di Andronico di Cirro,

che Vitruvio presenta all’inizio del suo De architectura,2

 

addirittura con qualche lieve assonanza con l’impian-

 

1 Cfr. supra, p. 182, nota 3.

 

to decorativo, similmente ottagono, dell’Eolia. 3

 

Torniamo tuttavia a Boccaccio, per la cui opera era

disponibile, dalla seconda metà degli anni ‘40, anche

 

la comoda traduzione del bassanese Giuseppe Betussi.

Nel iv libro della Genealogia il lungo medaglione su

 

Prometeo e sulla sua discendenza (Ifi s, Deucalione

e i suoi fi gli) approda senza soluzione di continuità

a quello di « Astreo fi gliuolo di Titano ottavo,

che generò Astrea & i Venti ». 4 Anche questi ultimi

 

condividono con Prometeo, in un certo senso, un

moto di ribellione contro Zeus e il divino castigo,

in quanto da lui « furono rinchiusi nelle caverne, &

confi nati sotto l’imperio d’Eolo ». 5 Il padre dei Venti,

 

seguita Boccaccio, è il Cielo stellato e il loro corso

fi ssato dal « movimento del Cielo, & da i Pianeti », 6

 

che costituisce il nucleo cruciale del programma iconografi

co del codice dell’Ambrosiana. Ma possiamo

aggiungere un breve passo ulteriore :

 

È stato poi detto quelli essere stati relegati nelle caverne

sotto l’imperio di Eolo ; conciosiache le Isole Eolide ; allequali

già signoreggiò Eolo, & acqua : del cui movimento

deriva il calore, & le spelonche sono piene d’Aere, & acque :

[…] esso calore risolve nell’Aere : il quale non potendo

formarsi in non capace luogo, esce fuori, & se la uscita è

stretta ; di necessità esce piu impetuoso, piu sonoro, & piu

lungo : & cosi uscendo i generati Venti fuori delle Caverne

delle Isole Eolide, è stato fi nto, quelli esser stati relegati

ne gli antri di Eolo, & sotto l’imperio suo posti.

 

Potremmo sottolineare, naturalmente, il contrasto

tra la fi nzione del mito remoto (« è stato fi nto ») e

l’autentico controllo sul corso dei venti, quello che

Francesco Trento rivendica, in termini espliciti, con

l’iscrizione sulle sovraporte del padiglione, la cui prima

parte (in aestv temperies) – e ringrazio Joseph

 

Rykwert per la lucida agnizione in situ

– deriva direttamente

 

dalla Sequenza della liturgia di Pentecoste : 7

 

 

il che potrebbe forse anche ricondurci (ma valgano

le considerazioni suesposte) ai rapporti tra Prometeo

e l’eresia denunciati da Natale Conti.

Mi interessa di più sottolineare, giunti ormai, e

fi nalmente, alla conclusione del nostro discorso, come

nella Genealogia di Boccaccio Francesco Trento o qual-

2 Cfr. G. Barbieri, schede 258–260, in Architettura e Utopia, cit.,

 

pp. 215–217.

3 Cfr. Vitruvio, De architectura, a cura di Pierre Gros, trad. e

 

comm. di Antonio Corso ed Elisa Romano, Torino, Einaudi,

1997, i, 6, 4, p. 49 : « Ma quanti hanno svolto ricerche più approfondite

 

[sui venti] ci hanno insegnato che ne esistono otto,

in particolare Andronico di Cirro, il quale fra l’altro costruì ad

Atene, a mo’ di esempio, una torre di marmo ottagonale. Su ciascun

lato raffigurò le immagini scolpite dei singoli venti, ciascunodi fronte al punto da cui soffia. E in cima a questa torre, per

 

fi nire, pose un cono di marmo, e al di sopra collocò un Tritone

di bronzo che tendeva una bacchetta con la mano destra… ».

 

4 Boccaccio, Delle Geneologia, cit., p. 70v.

 

5 Ivi, p. 71r. 6 Ivi, p. 71v.

7 « […] In labore requies / In aestu temperies / In fl etu

 

solcaium… » : nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto

conforto.

 

un ritratto in sembianze di prometeo 183

 

cuno dei suoi dotti amici potesse rintracciare, prima

di tutto, la diretta contiguità, nella struttura del testo,

tra le fi gure di Prometeo e quelle dei Venti ; inoltre,

la loro comune discendenza titanica, certe analoghe

scelte di comportamento, la connessione tra la temperies

 

determinata dal vento e il fuoco che il fi glio di Giapeto

reca in mano nella sua discesa dall’Olimpo : un

fuoco che il vento proveniente dal Carcere sotterraneo

non avrebbe potuto che mantenere vivo.

Per questo il Carcere dei Venti poteva essere sormontato

dalla fi gura di Prometeo ed è quest’ultimo,

a sua volta, a chiarire il secondo aspetto del nostro

problema, ossia il motivo che poteva aver spinto il

nobile Trento a farsi ritrarre sotto le sembianze del

Titano, in aspetto poco meno che divino. È pro- 1 Met., i, 83.

 

prio perché si rappresenta Prometeo che il ritratto di

Francesco, lungi dal risultare bizzarro o inconcepibile,

diviene addirittura, in un certo senso, necessario. Prometeo

è infatti all’origine delle arti, e dunque della

possibilità del ritratto, ma insieme della somiglianza

tra gli uomini e gli dèi e pertanto della ragione stessa

di esistere del ritratto stesso : perché l’uomo che egli

plasma, la sottolineatura risale a Ovidio, e sarebbe

stata davvero sottilmente dispiegata sulle pareti del

padiglione se il programma iconografi co dell’Ambrosiana

fosse giunto a compimento, è « a immagine

degli dèi che tutto regolano ». 1

 

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SOMMARIO · CONTENTS

Editoriale 9

 

Editorial 11

 

Riccardo Fubini, Premesse trecentesche ai Dialogi ad Petrum Paulum Histrum di Leonardo Bruni 13

 

Martin McLaughlin, Humanist Rewriting and Translation: the Latin Griselda from Petrarch to Neri de’ Nerli 23

 

David Marsh, Poetics and Polemics in Petrarch’s Invectives 41

 

Stefano Pittaluga, Arcaismo e commedia umanistica 47

 

Marcello Ciccuto, Luciano, Dosso Dossi e le farfalle 53

 

Jean-Louis Charlet, Une lettre philologique de Niccolò Perotti à Pomponio Leto 63

 

Francesco Furlan, Ex ludis rerum mathematicarum. Appunti per un’auspicabile riedizione 71

 

Frank La Brasca, Alcune considerazioni sul De iciarchia con saggio di commento al prologo 81

 

Mario Martelli, Lamia 95

 

Claudio Crescentini, Nel segno del comando. La ‘virtù’ di Sigismondo Malatesta nell’arte di Piero della Francesca 99

 

Henri Dominique Saffrey, Alain-Philippe Segonds, Ficin sur le De mysteriis de Jamblique 117

 

Francesco P. Di Teodoro, Ponti civili e militari in legno nei fogli di Leonardo 125

 

Guglielmo Gorni, La condizione di non-finito delle Satire di Ludovico Ariosto, con una digressione metrica 141

 

Enrico Fenzi, Isabella o Lucrezia? Una proposta per le rime di Niccolò da Correggio 145

 

Giuseppe Barbieri, «Finxit in effigiem moderantum cuncta deorum»: un ritratto in sembianze di Prometeo 161

 

Yves Hersant, Giordano Bruno, Pétrarque et le Pétrarquisme 185

Sommarî, Abstracts 191

Index nominum, Elena Scantamburlo curante 199

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